la storia

La filosofia del viaggio con le tre ruote “slow”

L’Ape, per Agostino Pross agricoltore di Volano, è uno strumento di lavoro ma anche un’alternativa all’auto: 22 ore di strada per percorrere 700 chilometri


di Maurizio Panizza


VOLANO. Non è un insetto operoso né tanto meno un attestato di prestazione energetica. L’Ape di cui stiamo parlando è il mezzo a tre ruote della Piaggio, quello che ancora oggi molti giovani anticonformisti considerano il loro piccolo grande amore, alternativo al motorino o all’auto.

Eh sì, perché l’Ape a distanza di quasi settant’anni dalla sua prima uscita sa muovere ancora oltre alle merci, pure i sogni di chi la guida. Agostino Pross, un agricoltore di Volano di 53 anni, conosce bene questo mezzo a tre ruote, per lui è uno “strumento” insostituibile nei campi. In qualche circostanza, però, è stato pure uno straordinario compagno di viaggio.

Come nel 2014, quando, assieme al cugino Renzo, a bordo dell’Ape ha raggiunto Pavana, in provincia di Pistoia (circa 250 km). Motivo? Incontrare Francesco Guccini, il celebre cantautore di cui è un grande estimatore. In quell’occasione la trasferta andò buca perché il cantante non era in paese, ma Agostino si rifece qualche mese più tardi, in auto, con altri amici. Nel frattempo i due progettavano e subito dopo portavano a termine un altro viaggio in Ape, verso Longarone, per visitare i luoghi della tragedia del Vajont, incrementando in tal modo il record precedente (280 Km)

L’ultima impresa è di queste settimane, stavolta però dovuta alla necessità di sostituire il vecchio mezzo a tre ruote con uno seminuovo. Un’occasione di quelle imperdibili scovata in internet e la solita voglia di avventura portano questa volta i nostri due amici addirittura a l’Aquila, il capoluogo abruzzese.

Trasportati sul posto in auto e sbrigate le faccende del passaggio di proprietà, Agostino e Renzo in tarda mattinata hanno salutato la città terremotata e sono saliti sulla “nuova” Ape. Viaggiando sempre per strade secondarie, ad una velocità di crociera di 60 km, i due piloti alternandosi alla guida per tutta la notte, dopo 22 ore di viaggio e circa 700 chilometri, la mattina seguente sono arrivati in vista di Volano.

Tutto bene? «Sì, viaggio tranquillo, a volte, però, un po’ difficoltoso nell’attraversamento dei grandi centri urbani». Si capisce che il TomTom non fa per loro. Ma cos’è questa voglia irresistibile di viaggiare in Ape?

«Per noi - dice agostino Pross - è innanzitutto un modo di essere, una ricerca della semplicità. Poi, è la possibilità di gustare il territorio a piccoli sorsi, con lentezza e meraviglia, con il sapore dei viaggiatori di un tempo». Diceva Marcel Proust: “Il vero viaggio non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi per vedere”. Agostino e Renzo ne hanno fatto la loro filosofia di viaggio.













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