La Federazione delle coop non assume più

«Abbiamo deciso di sospendere temporaneamente tutti i processi di selezione»


Paolo Morando


TRENTO. Si sarà anche trattato di un semplice posto da segretaria, per giunta part-time, ma il segnale è comunque inequivocabile: anche la Federazione trentina della Cooperazione non assume più. La crisi insomma bussa pure alle porte di via Segantini, dopo che nelle scorse settimane lo ha già fatto rumorosamente il governo con l'ultima manovra estiva, che prevede la maggiorazione del 10 per cento dell'importo tassabile sulla quota degli utili destinati a riserva. È vero che le nuove misure fiscali non vanno a incidere direttamente sulle spese correnti di organismi come la Federazione, ma certo non si tratta di una novità salutata con entusiasmo da Diego Schelfi. E infatti il presidente della Federazione l'aveva commentata con una certa preoccupazione: «Potrebbe pesare sulle cooperative trentine per diversi milioni di euro - aveva detto a caldo - gli utili che realizziamo vanno ad alimentare direttamente il patrimonio sociale, un tesoro che non potrà mai essere diviso e distribuito tra i soci, ma che passa di generazione in generazione garantendo stabilità e continuità. Per questa ragione il legislatore aveva previsto una parziale detassazione degli utili, del 70 per cento, che andavano a riserva indivisibile. Cancellandola si tradiscono le generazioni future e si affossa un modello di impresa che ha retto alla crisi meglio di altri».

Il segnale, si diceva. Tutto nasce da un annuncio di ricerca personale pubblicato nei mesi scorsi sul sito della Federazione, alla voce "Donne in Cooperazione", tra le news. Si legge: «Le associazioni Donne in Cooperazione e Giovani Cooperatori stanno cercando una collaboratrice/tore disponibile a seguire l'attività di segreteria. La proposta riguarda un impegno di circa 15-20 ore settimanali con contratto da definire per tipologia e orario giornaliero. Caratteristiche richieste: flessibilità, propositività, capacità di lavorare in gruppo e di autoorganizzarsi. Chi fosse interessato può presentare la propria candidatura inviando il curriculum vitae, entro il 29 luglio, all'indirizzo e-mail donne@ftcoop.it». Un posto di lavoro insomma, a orario ridotto, con un contratto dai contorni ancora misteriosi, ma un posto di lavoro a tutti gli effetti. Trovarne, di questi tempi, specie se a offrirlo è un gigante dell'economia trentina come appunto il mondo della Cooperazione.

L'annuncio ieri pomeriggio era ancora visibile sul sito della Federazione, benché i termini per avanzare la propria candidatura siano scaduti ormai da due mesi. Sono diversi, i curricula arrivati in questi mesi via mail alle Donne in Cooperazione in risposta all'annuncio. Ma purtroppo non serviranno a nulla. La selezione infatti non avverrà. E a chi ha spedito il curriculum (e solo a loro, sul sito della Federazione la notizia non viene infatti pubblicata) viene doverosamente spiegato il perché. Che è molto semplice. Il testo della risposta è riportato integralmente qui a fianco, nel riquadro, e il succo è questo: la Federazione della Cooperazione trentina, appunto, per il momento non assume più. Certo, neppure licenzia, ma prima di allargare il proprio organico preferisce attendere tempi migliori. Lo suggeriscono ragioni di sobrietà e prudenza in una congiuntura economica come l'attuale in cui è vietato fare anche un solo passo falso. Anche assumere una segretaria, o un segretario, part-time.













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