la tragedia di san michele

La famiglia: «Non tocca a noi perdonare»

Mirella, moglie di Fabio Cappelletti: «Abbiamo incontrato il 42enne. Ma adesso la giustizia deve fare il suo corso»


di Marco Weber


SAN MICHELE. «Non abbiamo l'autorità per perdonare, non tocca a noi perdonare. Vogliamo comunque separare il dolore privato dalla richiesta di giustizia, che deve fare il suo corso. Chi ha investito mio marito ed è scappato ha ovviamente necessità di crearsi una linea difensiva e questo lo capiamo perfettamente. Sì, è vero, io e i miei figli lo abbiamo incontrato, siamo persone educate, non intendiamo però commentare questo incontro».

Parole pacate ma ferme quelle pronunciate da Mirella Dallabona, moglie del dottor Fabio Cappelletti, morto lunedì della scorsa settimana scorsa poco dopo le 19 investito da una Fiat Punto guidata da un quarantaduenne di Mezzocorona. Cappelletti, medico di base nonchè omeopata e osteopata molto conosciuto in Rotaliana e non solo, stava attraversando la strada con la sua bicicletta ed era ormai a poche centinaia di metri da casa, dopo una giornata di lavoro trascorsa a visitare pazienti nel suo ambulatorio di Grumo. Dopo l'investimento il quarantaduenne è scappato, trasformandosi così in «pirata della strada».

Immediatamente le forze dell'ordine si sono messe sulle sue tracce e dopo alcuni giorni di indagini minuziose si sono presentati a casa sua con prove schiaccianti. Dopo aver in un primo momento negato di essere lui l'investitore di Fabio Cappelletti, ha poi confessato l'investimento, assumendosene la responsabilità.

«Ero nel panico e sono scappato. Sono senza patente e la macchina non è assicurata, ho guardato nello specchietto revisore e mi è sembrato che il ciclista si fosse rialzato, ho pensato che non fosse grave». Questo ha detto in sostanza alle forze dell'ordine il guidatore della prima macchina che ha investito il medico condotto.

Poi, dopo qualche giorno, la decisione di incontrare i famigliari di Cappelletti. Così come prima di lui aveva fatto il guidatore della seconda automobile (un’Audi) che aveva investito Cappelletti, automobilista che – è opportuno sottolinearlo – si era invece fermato assumendosi da sin da subito le proprie responsabilità.

La famiglia del medico, come afferma la moglie Mirella Dallabona nelle sue parole, è chiusa nel proprio immenso dolore «in attesa della verità e della giustizia che io e tutta la famiglia pretendiamo per Fabio». Oltre ai familiari è anche tutta la Piana Rotaliana a rimpiangere un uomo che ha saputo durante la sua vita farsi amare e rispettare per la sua professionalità e per la sua grande umanità, per l'empatia che ha saputo esprimere durante tutto il suo percorso terreno e per la quale viene da tutti ricordato con grande simpatia e nostalgia.

Una persona amata e stimata, una persona importante tanto che i sindaci di San Michele all'Adige e Faedo hanno deciso per giovedì, giorno del funerale, di indire un giorno di lutto cittadino e hanno chiesto alle attività commerciali di abbassare le serrande durante la cerimonia funebre. Un modo per onorare un uomo che evidentemente non era percepito solamente come il medico condotto del paese ma come un punto di riferimento importante di tutta la comunità.

La cerimonia funebre si svolgerà domani, appunto, alle 14.30 partendo dalla chiesa parrocchiale di San Michele. E questa sera, nella stessa chiesa, sarà recitato il Rosario dalle 20. È facile immaginare che saranno in tanti al fianco della famiglia Cappelletti che sarà stretta in un forte e straordinario abbraccio.

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