La crisi in Trentino: record di fallimenti nel 2010

Aperte 75 procedure, appena due anni fa erano state meno della metà


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Altro che i mostri dei videogiochi evocati dal ministro Giulio Tremonti. La crisi c'è, è nera, e i suoi effetti si sentono sempre di più. Secondo i dati del sito del Tribunale di Trento, i fallimenti nel 2010 hanno raggiunto il record: 75 procedure in provincia, con nomi storici dell'economia trentina, come Nordauto o Ipsa costruzioni che sono dovuti ricorrere al concordato preventivo. I dati. La crisi ha colpito duro. Nel giro di due anni, i fallimenti sono più che raddoppiati. Nel 2008 erano stati 32, l'anno scorso 68. Per l'anno prossimo, le previsioni sono ancora più fosche. Le aziende che non hanno investito in innovazione e non riescono a conquistare mercati nuovi sono destinate a soffrire e a soccombere. Il mercato domestico non basta più e questo è tanto più vero in Trentino dove, secondo i dati della Fondazione Nordest, solo l'8 per cento della produzione viene esportato. Scorrendo le pagine del portale dei fallimenti, si vede che a soffrire sono soprattutto le aziende dei comparti dell'edilizia e dell'automotive a rischiare il fallimento. Va male anche per molte imprese commerciali e per aziende di autotrasporto. In alcuni casi, non si giunge fino al fallimento. Le aziende riescono a chiudere concordati preventivi con i creditori che vengono pagati in parte. In questo modo l'azienda non fallisce, ma chiude lo stesso i battenti e i creditori vengono soddisfatti, almeno parzialmente. La maggiorparte dei casi, però, è costituita da fallimenti. In questa eventualità, viene nominato un curatore che vende i beni dell'azienda e con il ricavato cerca di soddisfare i creditori. Prima si inizia con i creditori protetti da pegno o ipoteca e poi si passa ai chirografari. Spesso, però, i proventi delle vendite non bastano a soddisfare tutti. Le aziende. Andando a guardare nel dettaglio le aziende che hanno dovuto portare i libri in tribunale, si vede che è interessata tutta la provincia. Sono state aperte procedure di fallimento per aziende come La pietra sas di Casagranda Luigi di Lona Lases, la Cesi srl di Pergine, la Orthotex italien handel srl, la Ischia inerti di Mezzolombardo, la Trentinfer di Trento, la Civierre edile srl di Levico, la Costruzioni Paisoli Nicola srl di Storo, la Ri.Abitare srl, la Newton costruzioni in acciaio, le Carpenterie metalliche del Primiero, il Consorzio Arslogica-Tretec, l'Hotel bar ristorante famiglia D'Agostino Daniele & c. di Levico, la Ziberi ponteggi, la Ropfin sas di Ropelato Franco. I settori interessati sono i più vari. La procedura di fallimento è stata aperto per le Distillerie riunite di via Dogana, a Trento, per la Autotrasporti Andreis di Mezzocorona, per l'Hotel Lido dei fratelli Enrico ed Achille Sontacchi di Pergine. Stessa procedura per la Marmirolo porfidi di Gardolo e per la Comar costruzioni di Predazzo. A Trento, fallimento per la Tecnostile srl, per la Cogesa srl, per la M.C.M. e per la Nexis srl. A Grigno procedura fallimentare per la Stahl Beton. In cattive acque anche aziende storiche delle valli. La Cemin legnami Primiero di Cemin Antonio è in concordato preventivo. Procedura fallimentare aperta per la Nexitec spa di Trento. Sempre rimanendo a Trento, è in fallimento l'Immobiliare La Corte sas. Concordato preventivo, invece, per la Ipsa costruzioni srl di Mezzolombardo, azienda importante del settore edile che ha sofferto i morsi della crisi. Concordato preventivo anche per la Nordauto concessionaria di veicoli pesanti Mercedes di Roberto Pizzinini. Procedura fallimentare, invece, per la Hotel Agusta sas di Larentis & c. di Candriai, per la Porfidi tirolesi. Concordato preventivo, invece, per la Rotaltes spa di Mezzolombardo, e per la Autotrasporti Nardelli Nello di Lavis. Procedura fallimentare aperta anche per l'Immobiliare Sarnonico srl e per la Forplast srl di Castelnuovo.

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