La concessione edilizia salta per un metro

Il Tar ha accolto il ricorso contro la realizzazione di due alloggi. Un parcheggio era troppo piccolo



TRENTO. Per un punto Martin perse la cappa, recitava il vecchio adagio. E per un metro quadrato, di un parcheggio per di più, una società immobiliare ha perso la concessione edilizia. Ha del singolare, in tempi di crisi, la decisione del Tar di Trento che ha accolto il ricorso di due cittadini residenti a Mezzolombardo contro la decisione del Comune di rilasciare una concessione edilizia. Ma dura lex sed lex direbbero i latini. E così una società immobiliare, la Ice srl, che aveva ottenuto la concessione per innalzare una soffitta e trasformarla in due appartamenti dovrà rinunciare. E tutto perché uno dei parcheggi a servizio dei due alloggi è di 11 metri quadrati, ovvero un metro in meno rispetto a quello che è previsto dalle norme.

Ma andiamo con ordine. Due proprietari di appartamenti che si trovano nello stesso stabile della soffitta che doveva essere trasformata in alloggi hanno presentato un ricorso al Tar tramite gli avvocati Sergio D’Amato e Enrico Martinelli. Con il ricorso, i due hanno impugnato la concessione edilizia del Comune di Mezzolombardo con la quale si prevedeva il cambio della destinazione d’uso della soffitta di proprietà della Ice. Il ricorso investiva l’atto del Comune sotto vari punti di vista.

Il Tar ha respinto tutte le argomentazioni tranne quella riguardante le dimensioni del parcheggio. I giudici amministrativi osservano che la legge urbanistica provinciale rimette alla giunta la determinazione degli standard di parcheggio da osservare ai fini del rilascio delle concessioni edilizie. Con delibera del 3 settembre 2010, la giunta provinciale aveva definito i parametri minimi. E’ stato così stabilito che le trasformazioni di edifici già esistenti sono assoggettate comunque al rispetto dello standard minimo di parcheggio e che deve essere garantito un posto macchina per ogni nuovo alloggio. Con questa disposizione, è stato anche stabilito che le dimensioni minime di ciascun posto macchina sono di 12 metri quadrati. Questa superficie deve essere netta ed utilizzabile, con esclusione degli spazi di accesso e di manovra. La società immobiliare aveva individuato due spazi da destinare a posti macchina, uno all’interno e uno all’esterno della particella edificiale. Il posto macchina all’interno aveva dimensioni anche superiori a quelle previste dalla delibera della giunta provinciale. Il secondo posto auto, che invece era stato individuato all’esterno della particella, aveva una dimensione catastale di 11 metri quadrati. Quindi le dimensioni erano leggermente inferiori a quelle previste.

Il Tar osserva che non è ammissibile compensare l’insufficiente superficie di un posto macchina con la parziale eccedenza delle dimensioni dell’altro posto macchina.

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