VIABILITA'

La città punta sulle due ruote: «16 nuovi percorsi ciclabili» 

Il progetto. Comune e Provincia stanno lavorando congiuntamente per preparare il rientro a scuola a settembre. In agenda anche un intervento che riguarda via Giusti. Non saranno piste vere e proprie, ma tracciati segnalati e consigliati


Valentina Leone


Trento. Dovrebbero essere pronti per l’inizio di settembre, in vista di una nuova ondata di rientri al lavoro e soprattutto a scuola, quest’ultima chiusa da più di tre mesi. Si tratta di una serie di percorsi ciclabili - circa 16 secondo le previsioni - ai quali Provincia e Comune di Trento stanno lavorando già da alcune settimane per far sì che i corposi incentivi per l’acquisto di bici muscolari e e-bike non rimanga fine a se stesso e riesca a ridurre realmente il traffico nel capoluogo.

Non saranno, probabilmente, tutte piste vere e proprie, ma piuttosto dei percorsi consigliati e ben tracciati che permettano maggiore agilità per i ciclisti, sempre garantendone la sicurezza. Al momento si parla di 7-8 tracciati all’interno della città e altrettanti verso l’esterno, ossia collegamenti con le periferie e con la collina. Naturalmente le proposte sono tante, anche perché di strade che necessiterebbero di maggiore attenzione per le due ruote ce ne sono parecchie. Entro un paio di settimane, però, si dovrebbe arrivare a una quadra e decidere su quali percorsi puntare.

«Con la Provincia ci siamo coordinati per l’erogazione degli incentivi per le biciclette, e già lunedì prossimo partiremo con la raccolta delle domande. Naturalmente serve anche un potenziamento delle reti ciclabili, per far girare bene questi mezzi nuovi e incentivare le persone a utilizzarli», spiega l’assessore comunale alla mobilità Alberto Salizzoni. «L’idea è di lavorare con queste reti di emergenza, per realizzare qualche circuito in più ma a geometrie un po’ più agili, cosa che ci permetterebbe di arrivare anche a collegare punti che diversamente non riusciremmo a coprire. Ovviamente ci stiamo coordinando con la Provincia perché poi da Trento passano anche molti tratti che collegano ad altri Comuni».

Il modello, per intenderci, potrebbe essere quello di Milano, peraltro già adottato da tempo nella vicina Bolzano, e delle cosiddette “ciclabili leggere”, ossia una segnaletica sull’asfalto che delimita la corsia dedicata alle bici, separandola anche dalle zone di sosta. L’assessore confida in tempi rapidi per individuare i tracciati, «una settimana, dieci giorni al massimo mi auguro», ma sulle opzioni in ballo non vuole sbilanciarsi. «Sono tanti e non vorrei che si creassero attese nei cittadini», aggiunge.

Tra le opzioni in discussione c’è sicuramente il tratto che riguarda via Giusti, croce e delizia di tutti i ciclisti: da anni il Comune raccoglie il fuoco incrociato di lamentele, in primis da parte di chi viaggia sulle due ruote, costretto a slalom e gimcane insicure per muoversi dalla zona sud al centro città, ma anche da parte di automobilisti e autisti del trasporto pubblico, che si trovano a dover guidare su una strada trafficata, stretta e con le bici a lato da tenere costantemente monitorate per evitare incidenti dalle conseguenze potenzialmente gravi.

Poi ci sarebbe anche tutta la partita dei tratti ciclopedonali che ruotano attorno all’ascensore di Mesiano e che il Comune vorrebbe puntare a sviluppare per ptenziare il collegamento città-collina: percorsi sui quali la Provincia aveva però mosso alcune osservazioni già nei mesi scorsi dopo una prima approvazione in Consiglio comunale del progetto del collegamento.

«Posso dire che stiamo lavorando per cercare di collegare meglio pendici e periferie, cercando di dare continuità a quelle ciclabili che si bloccano e alle zone più sovraccariche - prosegue ancora l’assessore Salizzoni - ma dobbiamo anche fare i conti con il traffico veicolare e l’ampiezza delle strade stesse. Per alcuni interventi il modello sarà quello che si sta adottando in altre grandi città italiane, quindi se non piste ciclabili vere e proprie dei percorsi ben segnalati e agevoli».

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