La barca affonda, rischia la vita

Alberto Rania salvato nel lago dall'amico pescatore Adolfo Pellizzari



RIVA. Alberto Rania, rivano, popolarissimo appassionato di pesca, segretario degli Amici della Tirlindana (associazione che appunto raggruppa i pescatori «tradizionali» della città) deve la vita alla sua abitudine di uscire raramente in barca da solo. A salvarlo da un naufragio, venerdì pomeriggio, è stato infatti il «suo» presidente, Adolfo Pellizzari, che lo seguiva sul lago ad un centinaio di metri e lo ha tolto da una brutta disavventura.

I due pescatori, nel primo pomeriggio, erano al largo di capo Reamol, sulla sponda bresciana, e stavano rientrando con le rispettive barche in direzione nord al porto di Riva, perchè il lago era piuttosto mosso e la pesca non dava frutti. All'improvviso sul fondo della vecchia barca di legno di Rania s'è aperta una grossa falla e il natante ha cominciato a imbarcare acqua e a sprofondare. Le difficoltà dell'amico sono state fortunatamente avvistate da Pellizzari, che si è avvicinato dando gas al motore ed ha issato a bordo Rania, quando ormai la superficie del lago gli arrivava alle ginocchia.

I due hanno cercato di salvare il salvabile delle attrezzature poste nella barca che affondava (operazione riuscita in parte), quindi hanno tentato di trainarla, ma con scarsi risultati. Ci voleva un motore potente... Provvidenziale, a questo punto, la telefonata ad un altro «vecchio lupo» di lago, Ezio Miorelli, che non ci ha pensato sopra due volte ed ha fatto accorrere a capo Reamol i suoi vecchi amici vigili del fuoco, con la motovedetta di servizio. Grazie al traino di questi ultimi - e alla poderosa gru della Fraglia - la barca di Rania è stata salvata dall'inabissamento. Lo spavento è stato comunque grande.













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