L'influenza tocca 50 mila trentini

Il numero di casi è in forte aumento, il picco è atteso verso fine mese


Robert Tosin


TRENTO. Cinquantamila trentini sono o stanno per finire a letto. Tutti con l'influenza, male di stagione ma capace di mettere kappaò il 10 per cento della popolazione con le subdole armi infettive che staltano da un individuo all'altro per via aerea. Niente panico, dicono i medici, ma nemmeno troppa leggerezza. In alcuni casi l'influenza può uccidere. «Quindi serve un comportamento virtuoso per prevenirla - spiega il dottor Valter Carraro, direttore dell'unità operativa di igiene pubblica - come ad esempio lavarsi frequentemente le mani e coprirsi bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce, e una buona attenzione quando i sintomi sono già palesi: riposo e antifebbrili. Niente aspirina ai bambini e niente abuso di antibiotici. Anche perchè poco efficaci contro i virus». Per il momento i dati non sono preoccupanti. L'andamento stagionale dell'influenza è monitorato grazie ai medici di base, vere sentinelle della diffusione delle malattie sul territorio. I dati di fine anno cominciavano a segnalare l'aumento tipico del periodo che colpisce prima di tutto i bambini: 35 piccoli su 1000 dagli zero ai 5 anni in Trentino hanno fatto un capodanno a letto, mentre tra gli adulti soltanto un 2 per mille. Ma la curva del grafico ha dato segni di impennata. «Mediamente il periodo peggiore - aggiunge il direttore - si rivela in gennaio, visto che il picco dura dalle 6 alle 8 settimane. Dai dati che abbiamo sarà una tipica influenza stagionale, ma questo non vuol dire che va trascurata. Associata ad altre complicazioni potrebbe avere effetti anche gravi. Basti guardare quello che sta succedendo in Gran Bretagna. E anche lì si tratta di influenza stagionale». I soggetti più a rischio sono i bambini, gli anziani e coloro che lamentano altri problemi soprattutto respiratori. Come sempre è consigliata la vaccinazione. «Non abbiamo ancora i dati definitivi, ma possiamo supporre che quest'anno la vaccinazione negli ultra sessantacinquenni sia attorno al 65 per cento, in lieve calo rispetto all'anno scorso». Il periodo di incubazione dell'influenza va dall'uno ai cinque giorni, ma è infettante già due giorni prima che si evidenzino i sintomi e pure fino a quattro giorni dopo che sono spariti. I sintomi sono: febbre a partire dai 38 gradi, raffreddore, tosse secca, cefalea e dolori diffusi. Si trasmette per via aerea con tosse, starnuti, parole. Dal ministero suggeriscono di andarci cauti con le medici: niente antibiotici, niente omeopatia, niente aspirina ai minorenni se non sotto controllo medico e vaccini nei soggetti più deboli. Il dottor Carraro suggerisce cinque giorni di riposo e antifebbrili. Il resto con somma attenzione e parsimonia. Nel frattempo state lontano da chi starnutisce e copritevi bene, così si evita di entrare nelle statistiche dell'epidemia.

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