il virus

L’influenza? Fino a marzo E occhio alle ricadute

Moltissimi i trentini che sono ritornati a letto, colpiti dal secondo ceppo di virus Il dottor Carraro: «Picco ormai alle spalle, ma è stata la più dura degli ultimi anni»



TRENTO. Non fatevi illusioni, l'influenza ci farà compagnia almeno per tutto marzo. Il dottor Valter Carraro, responsabile dell'unità operativa igiene e sanità pubblica dell'Azienda sanitaria, spiega che l'influenza di quest'anno è una delle più cattive e intense delle ultime stagioni: "Siamo sempre nell'ambito della normalità, ma sicuramente è una delle influenze più forti degli ultimi 4 o 5 anni. Le epidemie influenzali variano da un anno all'altro e questa è tra le più intense degli ultimi tempi". Un'intensità che si è tradotta anche in casi talvolta drammatici come ha raccontato la cronaca: "Il numero di casi gravi quest'anno è stato più elevato rispetto agli anni scorsi. Negli ultimi tempi non ho avuto segnalazioni di questo tipo, ma in precedenza ce ne sono state più degli altri anni".

Il dottor Carraro spiega che essenzialmente sono due i ceppi principali dell'influenza che sembra quest'anno non finire: "Sono due i ceppi principali responsabili di questa epidemia influenzale. Il primo è l'H1n1 che è rimasto anche dagli anni scorsi. Il secondo è l'H3n2. Dai dati nazionali ed europei in nostro possesso, questo è il ceppo che determina i casi più gravi e necessita di cure intensive". E non è ancora finita, anzi. Il dottor Carraro conferma che ancora non ci si può dire fuori dall'epidemia: "La curva epidemiologica sta scendendo e i casi sono in diminuzione, ma ne avremo ancora in marzo. La sorveglianza ci sarà fino al 30 aprile. Il picco lo abbiamo già alle spalle. Il numero maggiori di casi lo abbiamo registrato all'inizio di febbraio. Adesso siamo in fase discendente, ma si deve sempre fare attenzione". Per quanto riguarda le cure il dottor Carraro fa una distinzione: "Dobbiamo distinguere tra persone senza particolari problemi di salute e persone che hanno altre patologie. Nel primo caso, il sistema immunitario ha ragione della malattia in quattro o cinque giorni con riposo assoluto e dieta leggera senza aver fretta di guarire. Altro discorso, invece, è quello riguardante le persone con problemi di salute. In questi casi bisogna fare più attenzione e rivolgersi subito al medico".

Dall'esperienza comune, sembra che quest'anno le ricadute nella malattia siano più frequenti rispetto agli anni scorsi: "Le ricadute sono dovute, in genere, ad altre forme virali che subentrano nel periodo post influenzale, quando il sistema immunitario è ancora sensibile e indifeso. Per questi si deve fare attenzione". (u.c.)













Scuola & Ricerca

In primo piano