L’ex stazione, la nuova creatura di Botta

Aperta la busta dell’unica offerta della Urban city: sarà un edificio eco-sostenibile in classe “gold” con piazza e parcheggi



ROVERETO. C’è la firma dell’archistar Mario Botta sul progetto dell’ex stazione delle autocorriere, su corso Rosmini. Il nome del famoso professionista era nell’aria da giorni, ma ieri mattina, quando in Comune è stata aperta la busta dell’unico progetto rimasto in gara (redatto dal consorzio stabile Urban city del presidente Giuseppe Tomasi), il suo nome è diventato realtà. Dopo aver disegnato il Mart, ora l’architetto Botta si incarica di reinventare un’altra zona “pulsante” della città. «La firma di Mario Botta è molto importante - spiega soddisfatta l’assessore Giulia Robol - per noi è una garanzia di qualità, ci fa grande piacere. E’ il secondo grande intervento, dopo il Mart, e questo è motivo di orgoglio. A distanza di 10 anni, torna in città, perché punta molto sulla qualità. Inoltre, l’offerta economica è molto significativa e robusta. E di questi tempi di ristrettezze economiche non è poco». Posizione strategica, anche per la vicinanza con corso Bettini. La nuova ex stazione delle autocorriere sarà costruita in tempi celeri: 15 mesi, promettono i tecnici dell’Urban city. Anche l’ingegner Luigi Campostrini, dirigente del servizio territorio, plaude al progetto: «Le fasi strategiche saranno curate da Mario Botta e da Emilio Pizzi».

Ingegner Campostrini, quanto tempo impiegheranno a costruire ?

Velocissimi. Noi avevamo chiesto cinque anni, loro ci hanno risposto che in 15 mesi faranno tutto. Per i parcheggi, di proprietà del Comune, invece in dieci mesi.

Che punteggio ha ottenuto l’offerta?

È molto buono, ha raggiunto 66 su 75 punti.

L’offerta economica?

Noi chiedevamo 2 e 800 mila euro, loro propongono 530 mila euro in più, poi altri 223 mila euro per i lavori sulla piazza, senza che il Comune sostenga un euro in più.

Che tipo di edifici saranno?

A Basso impatto ambientale, saranno in classe energetica gold, con architetture pulite che riprendono la storia roveretana. Nelle valutazioni di Sergio Giovanazzi, membro esperto della parte architettonica, ha espresso giudizi molto importanti, 10 punti su 10 sulla parte architettonica e sulle opere pubbliche.

Il progetto prevede migliorie. Quali le più importanti?

Andranno a realizzare il marciapiede di via Paoli fino all’incrocio con via don Rossaro. I 50 posti interrati del Comue saranno a costo zero. Migliorerà anche la viabilità fra via Paganini, via Rebora e l’incrocio fra via Paoli, Manzoni e don Rossaro.

In superficie cosa prevede il progetto?

Una piazza che avrà grandi spazi di relazione condivisa e collettiva, vi sarà anche un porticato, giochi d’acqua con le fontane, pavimentazioni e prodotti di filiera corta.

Un’altra novità in tema di parcheggi?

I duecento parcheggi sotterranei, negli orari di chiusura dei centri commerciali e degli uffici sovrastanti, invece di chiudere, verranno resi pubblici, resi alla collettività.

Da sociologo, come valuta l’impatto del progetto?

Favorevole, come pure quello dell’architetto Giovanazzi, assolutamente favorevole.

Le prossime tappe.

La settimana prossima valuteremo con la commissione ecnica il piano economico-finanziario, per vedere se il progetto è fattibile. Se tutti i pareri saranno positivi potremo procedere con l’aggiudicazione dell’offerta del consorzio stabile “Urban city” del presidente Giuseppe Tomasi. (n.f.)

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