L’abbandono della «terrazza di Trento»

Sardagna: panchine sporche, cartelli illeggibili e un hotel “fantasma” tengono alla larga i potenziali turisti


di Luca Pianesi


SARDAGNA. La più bella veduta della città è senza dubbio quella che si può ammirare dalla terrazza dell’ex Hotel Panorama, di Sardagna. La si raggiunge con un’altra piccola (ma grande) attrazione di Trento: la funivia, costruita a metà anni ’20, che in meno di 4 minuti sorvola il fiume Adige e porta i passeggeri (al massimo 13 per volta) a quota 600 metri. Due risorse di questa città assolutamente non sfruttate. Anzi, l’impressione che si ha giungendo sulla grande terrazza di Sardagna, è quella di un totale stato di abbandono dell’area. Una volta ammirato il panorama mozzafiato, infatti, la domanda spontanea che scatta nella mente di turisti e visitatori è solo una: “e adesso che facciamo?”.

Il grande ex Hotel Panorama, un edificio straordinario che, con le sue immense vetrate, a picco sulla città, sarebbe il sito ideale per un bar, un ristorante o un esercizio commerciale, è desolatamente abbandonato. Cinque piani di una costruzione fantasma, di proprietà della Provincia, che tra mobiletti seminuovi, pareti perfettamente intonacate ed estintori appesi ai muri, sarebbero facilmente riqualificabili. E l’esterno non è in migliori condizioni. Un pannello informativo, che dovrebbe spiegare quali passeggiate si possono intraprendere nella zona e descrivere la flora e la fauna dei boschi circostanti, è sfondato e illeggibile.

Quella che, fino ai primi anni ’90, era un’altra attrazione dell’area, la “busa degli orsi”, oggi è lasciata al degrado più totale. Qualche tempo fa si parlava di riqualificarla, di trasformarla in un piccolo anfiteatro per spettacoli e manifestazioni. Ebbene oggi è invasa dalle erbacce e dalla ruggine. La sua piccola terrazza panoramica presenta panchine sporche e imbrattate, un cestino divelto e in parte bruciato e, in questo caso, anche la vista è occlusa da rovi e arbusti lasciati crescere senza controllo. Insomma, quello che potrebbe essere un valore aggiunto per Trento rischia di diventare una drammatica autorete per il turismo cittadino. Soprattutto se si considera che al visitatore proveniente da fuori provincia vengono chiesti ben 3 euro di biglietto per viaggiare sulla funivia (5 euro per andata e ritorno) e altri 2 euro per portarsi al seguito una bicicletta. E la stragrande maggioranza dei turisti che si spingono in Sardagna sono proprio ciclisti. Nelle salette d’attesa dell’impianto accade spesso, infatti, di trovare sportivi, attrezzati con mountain bike, rampichini e caschetti. E, tra loro, la lingua che predomina su tutte è senz’altro il tedesco. Tedesco che, però, è assente dai cartelli informativi di Sardagna, scritti tutti in italiano e in inglese.

In questi giorni in consiglio comunale è stata depositata un’interrogazione, a firma Claudio Cia, proprio sullo stato di abbandono dell’area. Dal Comune si attendono risposte e misure concrete. Il rischio che anche il visitatore straniero, una volta ammirato il panorama, si faccia la fatidica domanda “was machen wir jetzt?” e decida di non tornare più, è troppo alto.













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