Kenia, inaugurato il pozzo dedicato ai «Bastard»

La band trentina protagonista del progetto «dai da bere a chi ha veramente sete» Con loro Amref e nomi del calibro dei Negramaro, Negrita ed Enrico Ruggeri


di Katja Casagranda


TRENTO. Forse la loro musica in Africa non è ancora arrivata ma sicuramente il loro impegno e la loro sensibilità sì. Da alcuni giorni in Kenia c’è un pozzo e quel pozzo è intitolato ai The Bastard Sons of Dioniso a testimone dell’impegno profuso a favore del progetto Rezophonic “dai da bere a chi a veramente sete”.

La targa di attestato è stata consegnata durante la recente esibizione della rock band al Voodoo Arci Club a San Giuseppe di Comacchio il 26 maggio scorso e reca appunto quale nome del donatore del pozzo costruito nel 2011 ad Amboseli in Kenia grazie alla solidarietà dei The Bastard Sons of Dioniso. Lo stesso Mario Riso ha voluto consegnare la targa in ringraziamento del lungo sodalizio con la band che abbracciato il progetto idrico in collaborazione con Amref Italia non si è mai tirata indietro prestando voce e strumenti alla causa di aiutare chi ha davvero bisogno.

Che i Bastard non siano insensibili alla solidarietà è noto anche per le altre cause per le quali, chiamati in causa, si sono prodigati in prima persona sia facendosi tipizzare entrando così nella banca dati dei donatori di midollo osseo, sia per la campagna di sensibilizzazione nei confronti di Admo e il 6 giugno terranno un concerto a Trento proprio per questa causa, sia diventando sponsor per Unimondo. Sono oltre centocinquanta gli artisti del panorama musicale italiano che sostengono il progetto Rezophonic che con orgoglio dichiara 128 pozzi, 13 cisterne e 3 scuole costruite e realizzate grazie all’impegno di Mario Riso e il supporto di Icio de Romedis in collaborazione con Amref Italia. L’acqua, per noi così scontata, è un bene assai prezioso per regioni aride e povere nel cuore dell’Africa e proprio in uno dei posti più colpiti da questa piaga, tra il confine di Kenia e Tanzania, Rezophonic sta portando il suo contributo. Da poco conclusosi il concerto a Bieno Rezoponic ha portato il suo progetto a Rovereto ieri sera in occasione della Notte Verde e sul palco immancabili sono saliti anche loro, i Bastard.

Proprio per questa dedizione il trio a ricevuto la targa quale riscontro del particolare impegno mostrato. Al progetto partecipano artisti come Negramaro, le Vibrazioni, Negrita, lacuna Coil, Linea 77, Tullio De Piscopo, Roy Paci, Cristina Scabbia, Enrico Ruggeri per citarne alcuni, artisti che sostengono il progetto con la loro voce durante i concerti, la partecipazione ai dischi o ai video, ultimo dei quali la rivisitazione di “Ci vuole un fiore” a cui presero parte appunto ance i Bastard travestiti da supereroi. Per un pozzo in Africa, scrive Amref, bastano circa tremila euro e Rezoponic non solo costruisce pozzi ma si adopera a coinvolgere la popolazione locale alla costruzione e manutenzione del bene.

Pare proprio che quando per la curiosa coincidenza dei concerti dei Bastard con temporali, acquazzoni e nubifragi, i tre ragazzi scherzassero sul palco con i fan, che avevano nel kit concerti ombrello e ventina sempre pronti all’uso, di voler fare un tour in Africa nel deserto per portare l’acqua anche lì abbiano mantenuto la parola.

E se sui loro concerti splende il sole in Africa scorre l’acqua con i pozzi firmati solidarietà.

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