PIEDICASTELLO

Italcementi, partitala bonifica dell'amianto

Attrezzati con tute, guanti e respiratori gli operai della cooperativa la Cicogna hanno iniziato la rimozione delle coperture in amianto presenti all'interno dell'area ex Italcementi. Il lavoro è partito dalla palazzina andata a fuoco nelle settimane scorse, confinante con un condominio di via Verruca tutt'ora abitato da alcune famiglie
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Andrea Selva


TRENTO. Attrezzati con tute, guanti e respiratori gli operai della cooperativa la Cicogna hanno iniziato la rimozione delle coperture in amianto presenti all'interno dell'area ex Italcementi (ora di proprietà della Cooperazione). Il lavoro è partito dalla palazzina andata a fuoco nelle settimane scorse, confinante con un condominio di via Verruca tutt'ora abitato da alcune famiglie. La procedura prevede la rimozione delle lastre di amianto con cautela (senza l'uso di demolitori o altri strumenti meccanici che potrebbero provocare polveri tossiche) e il successivo trasporto all'interno di un'area chiusa dell'ex cementificio dove le lastre vengono impilate e successivamente "incapsulate" per poter essere trasportate senza il rischio di rilascio di fibre di amianto nell'aria. Nelle fotografie che pubblichiamo è documentato proprio il procedimento di "incapsulazione", con una vernice rossa che consente agli addetti di verificare la completa copertura del materiale. Le precauzioni servono a proteggere i lavoratori dal rischio di venire a contatto con polveri cancerogene. Secondo i responsabili del cantiere sono esclusi rischi per la popolazione.

Lo smontaggio delle lastre è attualmente in corso, quindi verrà effettuata una pulizia della cosiddetta palazzina uffici dove sono stati rinvenuti rifiuti speciali e infine la Cooperazione ha dato ordine di abbattere il muro di confine tra lo stabilimento e le abitazioni di via Papiria: «Questo comporterà l'apertura dell'area verso l'esterno, in modo da scoraggiare e rendere più difficile la presenza di persone all'interno» spiegano i responsabili della Cooperazione.

Delle procedure si sta occupando il Consorzio lavoro ambiente, in particolare le cooperative Lagorai e la Cicogna (specializzata nel trattamento di rifiuti speciali come appunto l'amianto). Il via libera alla demolizione (sebbene parziale) delle strutture era arrivato da Diego Schelfi - presidente della Cooperazione e della Piedicastello spa - all'indomani dell'incendio che aveva preoccupato notevolmente i residenti della zona. E intanto sono ancora in corso le procedure di valutazione degli immobili per arrivare a uno scambio tra la Provincia e le cooperative che riceveranno gli immobili di via Dogana (attualmente occupati dal centro sociale Bruno e destinati a diventare un ampliamento della sede di via Segantini) per cedere invece l'area ex Italcementi all'amministrazione provinciale.













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