Italcementi-ex Dogana, permuta vicina

Il compendio di via Segantini vale 11,5 milioni, 10 milioni il rettorato: entrambi andranno alla Cooperazione



TRENTO. Sono passati già quasi due anni - era il 30 dicembre 2011 - dalla firma del preliminare di permuta ex Italcementi-ex Dogana tra Provincia e Cooperazione. Ora Piazza Dante compie un nuovo passo verso l’acquisizione delle aree di Piedicastello cedendo in cambio il compendio di via Segantini e il palazzo del rettorato di via Belenzani. Nella seduta di venerdì scorso la giunta ha infatti autorizzato la stipula di una permuta con Patrimonio del Trentino spa, la società che gestisce il patrimonio immobiliare della Provincia, presupposto per poter poi chiudere il contratto con la Cooperazione e sancire quindi il recupero di due aree importanti, a partire dall’ex Italcementi.

A molti potrà apparire come un passaggio tecnico, tra la Provincia e la sua società immobiliare, ma la sua importanza - spiega il presidente di Patrimonio spa Claudio Bortolotti - sta nel fatto che «solo ora la società entrerà in possesso dei due compendi oggetto di scambio con la Cooperazione, ex Dogana e rettorato».

I due compendi sono stati valutati da parte delle strutture competenti e sottoposti al parere del Comitato tecnico amministrativo, che ha ritenuto congrui questi valori: il valore stimato del rettorato di via Belenzani è di 10 milioni di euro, qualcosa in più - 11 milioni e mezzo - il valore dell’ex Dogana. Entro gennaio la Patrimonio entrerà in possesso del rettorato, che a dicembre traslocherà a Palazzo Sardagna in via Calepina. A giugno del 2014 diventerà invece proprietaria a tutti gli effetti del palazzo dell’ex Dogana (per anni sede del centro sociale Bruno che ora è in fase di trasloco a Piedicastello).

I due immobili saranno ceduti dalla Provincia alla Patrimonio del Trentino, che a sua volta cederà a Piazza Dante l’area di via Unione a Rovereto, attigua al polo tecnologico, acquisita proprio per completare il polo della meccatronica. Questa area è stata valutata 17,8 milioni di euro e dunque la permuta avverrà con un conguaglio a favore della Provincia di 3,6 milioni, che saranno utilizzati per coprire in parte le spese del contratto di locazione del Muse con la Patrimonio (che dal 1° luglio ha messo a disposizione l’immobile progettato da Renzo Piano).

Intanto, sempre venerdì scorso, la giunta provinciale ha integrato il programma di attività 2013-2014 della Patrimonio inserendo l’acquisto di un immobile che sarà destinato a magazzino e uffici del Museo Caproni: l’edificio si trova in località Stella a Ravina e sarà acquistato per poi essere dato in affitto alla Provincia dietro un canone annuo di 80 mila euro (più Iva). Un’operazione immobiliare - si legge nella delibera - che si giustifica dal punto di vista finanziario visto che rispetto a quanto spende attualmente per l’affitto del magazzino del Caproni a Gardolo (165 mila euro), la Provincia risparmierà oltre il 40%.(ch.be.)

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