Ischia si deve accontentare di specchiarsi nell’acqua del lago 

Viaggio nelle frazioni. Claudio Angeli: «Nel bilancio di previsione 2020-23 del Comune di Pergine non sono stati inseriti interventi per il paese». Annamaria Lazzeri: «Il terreno del parco è sprofondato, i giochi sono obsoleti e diventati pericolosi»


Gianluca Filippi


Pergine. Ischia è lì, che si specchia vanitosa nel lago di Caldonazzo. Quasi altezzosa, da lassù guarda gli altri paesi con una certa sufficienza, quant’è assolata rispetto alle penombre che si calano nel corso del pomeriggio intorno a sé. Ma la frazione ai confini del Comune di Pergine (si mescola con continuità con il Comune di Tenna) di quella terrazza naturale non si accontenta. Vuole un po’ di attenzione. Non solo quella che viene ricordata agli amministratori in occasione delle scadenze elettorali, di cui una è alle porte: sono occasioni in cui i fogli dei candidati si riempiono di appunti.

Ci sono sogni, che si rincorrono da anni. Ci sono quotidianità che spesso non trovano risposte. Ci sono esigenze che non possono essere continuamente rimandate. E’ questione di programmazione, di pianificazione, che non sempre trova accoglienza nelle strategie politiche di chi governa il territorio. Che è grande e sparpagliato, ma che chiede pari dignità.

Lo ricorda anche Claudio Angeli, consigliere comunale in lista Patt, che per molti anni ha svolto il ruolo di fiduciario del paese. Pardon, rappresentante frazionale. «Dopo 7 anni di amministrazione vedo una mancanza di coraggio, di visione, di prospettiva. La giunta comunale si è fatta vedere in paese solo una volta in 5 anni. Prima c’era l’abitudine di fare almeno una riunione all’anno e credo sia indispensabile per dialogare con una comunità». E le prospettive non sembrano destinate a migliorare: «Nel bilancio di previsione 2020-23 non c’è nessun intervento previsto per Ischia», prosegue Angeli.

Soluzioni rivedibili

Qualcosa in questi anni è stato fatto, ma l’assenza di confronto in alcuni casi ha reso la toppa peggiore del buco: è stata predisposta la postazione per le bici elettriche (ancora non attiva) grazie all’intervento della Provincia, che però ha compromesso la funzionalità dell’unica piazza del paese, utilizzata per le feste. Di spazi alternativi ce n’erano. E’ stata sistemata la piazza della Famiglia Cooperativa e sono stati realizzati gli slarghi lungo la strada Romana (che agevolano il traffico), ma anche in questo caso si potevano trovare soluzioni più efficienti per recuperare qualche parcheggio.

Dove mettere le auto

I parcheggi sono, come spesso capita nelle frazioni, uno dei problemi più rilevanti. Forse tramontata l’ipotesi del parcheggio pertinenziale realizzato da una Cooperativa di privati sotto il parco pubblico, qualche soluzione viene proprio dalla disponibilità di alcuni abitanti per interventi in sinergia nei pressi della chiesa e della zona bassa del paese. Qualche posto macchina potrebbe essere recuperato rivedendo anche il posizionamento delle isole ecologiche, attualmente piuttosto impattanti nella piazza delle Nogare e nella stessa piazza della Famiglia Cooperativa, oltre che, soprattutto nei mesi più caldi, latori di piacevoli miasmi.

Desideri “umani”

C’è poi da dire che i censiti si accontenterebbero di cose non certamente faraoniche: la strada che porta alla Cà Rossa sul lago di Caldonazzo potrebbe ospitare il Camp Jeep senza necessità di disturbare boschi e mulattiere: necessiterebbe di una sistematina. La strada che porta al campo sportivo e alla frazione di Visintainer si sarebbe potuta sistemare qualche anno fa con intervento della Provincia e invece è lì, dimenticata a se stessa. Così come di una manutenzione straordinaria necessiterebbe il parco pubblico. Lo ricorda la rappresentante frazionale Annamaria Lazzeri: «Ho ricevuto molte segnalazioni sullo stato di degrado del parco: il terreno è sprofondato, i giochi sono obsoleti, le situazioni di pericolo sono aumentate».

La lista dei sogni

Ci sono poi i sogni, che dal cassetto spuntano fuori con una certa ricorrenza, per poi rientrarci purtroppo rapidamente: il camminamento lungo la provinciale con il collegamento al sottopasso del Rastel (magari con fondi europei), la sistemazione dello svincolo della Statale, uno dei pochissimi ancora a raso e pericolosissimo considerato il traffico dell’arteria. E, a proposito di traffico, il problema dello smog che sale dalla Statale e che è destinato a peggiorare con i lavori della Pedemontana veneta che si stanno ultimando. Poi il lago: c’era un progetto finanziato dalla Provincia di 3 milioni di euro che prevedeva la prosecuzione della passerella intorno al lago fino alle Terazze di Tenna. Di questo è stato fatto uno stralcio (1 milione di euro) che ha permesso di realizzare il parcheggio al Valcanover. Poi il buio. In attesa di riqualificazione anche la spiaggia di Ischia, l’unica ad essere rimasta fuori dal giro dei maquillage.

I punti di domanda

Infine due problemi che, a modo loro, riguardano l’etere: l’edificio della canonica (ora ex) passato al Comune (che si farà?) e la fibra per internet ad alta velocità, che al momento raggiunge solo metà del paese (arriverà?). Tutto il resto è… noia.













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