la precisazione della vittima 

«Io sono stata derubata non c’è stata circonvenzione»

TRENTO. «Sono stata derubata, non c’è stata circonvenzione d’incapace». Una differenza importante per la donna trentina che in un processo contro un giovane albanese è parte lesa. Le accuse mosse...



TRENTO. «Sono stata derubata, non c’è stata circonvenzione d’incapace». Una differenza importante per la donna trentina che in un processo contro un giovane albanese è parte lesa. Le accuse mosse dalla procura contro l’uomo sono quelle di appropriazione indebita e circonvenzione di incapace. Ma la stessa vittima vuole puntualizzare che lei è stata derubata. «L'imputato - precisa - non mi ha circuito ma mi ha derubato approfittando del fatto che aveva avuto in consegna le chiavi mentre ero in ospedale». Nei giorni di assenza della donna, quindi il giovane avrebbe avuto libero accesso alla casa per sistemare una serranda ma ne avrebbe approfittato prendendo un bancomat (e facendo i relativi prelievi) e pure un computer e un lettore cd. È stata la stessa derubata a riconoscerlo grazie alle riprese delle telecamere dei bancomat dai quali erano stati prelevati, appunto, i soldi. Una precisazione - sul tipo di reato - alla quale la donna tiene particolarmente perché «a me interessa non passare per un’allocca».

L’udienza di inizio ottobre, di cui avevamo dato notizia, si era svolta senza la presenza della parte lesa ed è stata rinviata













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