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«Io, costretta a trasferirmi per la Ztl»

Ilenia ha aperto il negozio in via Galilei con l’aiuto della Provincia: «Gli affari calano, in centro restano le grandi catene»


di Daniele Peretti


TRENTO. Solleva una contraddizione, Ilenia Pedrotti, titolare del negozio Ame in Via Galilei, che lascia perplessi: «La Provincia incentiva i giovani ad avviare attività in proprio sia con un intervento a fondo perduto che con un contributo pari alla metà del costo dell'affitto e delle bollette, attraverso il Progetto Giovani, ma dall'altra parte il Comune fa di tutto per portarle alla chiusura, puntando ad avere le attività commerciali del un centro storico, monopolizzate dalle grande catene».

Così Ilenia, 26 anni ed un'attività aperta il primo maggio dell'anno scorso: si arrende ad un calo delle vendite pari al 30% da quando via Galilei, via Roggia Grande e via Calepina sono diventate zona Ztl: «A gennaio mi trasferisco perché qui è impossibile restare. Il sindaco aveva promesso una serie di iniziative che avrebbero dovuto compensare la chiusura al traffico ed invece non è stato fatto nulla».

Qualche esempio?

«Il più eclatante è stato col Festival dell'Economia quando dalla distribuzione capillare di oggettistica promozionale, hanno escluso l’" uncino". Poi ci sono le fiere che non hanno più le bancarelle su questa via, ma si fermano davanti al Plan».

Una promessa mancata ?

«Cito quella che sarebbe stata la più economica: il giardino che avrebbe dovuto sorgere attorno alle panchine dell'Unicredit, mai realizzato. O una gratuita come far partire da qua il trenino che attraversa la città». Ilenia Pedrotti dopo il diploma alle Canossiane, ha lavorato all'Incontro e da Benetton e poi ha deciso di mettersi in proprio: «L'ultima che ho letto è che alle Albere il commercio rifiorirebbe quasi per miracolo, ma per me la verità è un altra. Le Albere sono vuote e resteranno tali anche con gli sconti che stanno applicando sugli affitti. La volontà del Comune è quella di distruggere l'anima commerciale del centro storico, sostituendola con i punti vendita delle grandi catene, lasciando al commercio tradizionale solo alcune strade dove si organizzano eventi, c'è animazione e sono quasi da passaggio obbligato».

A questo punto?

«O chiudo o mi trasferisco, ma ho scelto questa seconda possibilità. Qui pago 1600 euro d'affitto che prima della chiusura al traffico era una buona cifra, ma adesso è insostenibile. Mi sposterò sulle vie gradite all'amministrazione comunale, ritrovando quel passaggio di gente che ho perso».

Quindi nessuna resa?

«Assolutamente no, ho 26 anni e un futuro tutto da costruire. Peccato che per farlo, debba lottare contro le scelte urbanistiche del Comune».

Perché AME ?

«In giapponese vuol dire pioggia, ma è anche un personaggio dei cartoni animati Miyazaki che sono i miei preferiti". Ilenia avrebbe voluto un negozio d'abbigliamento per tutta la famiglia, ma al momento si è fermata alla donna e uomo. Il bambino arriverà nella nuova sede dove l'affitto sarà almeno il doppio».

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