Internet ultra veloce sgravi ai privati per l’ultimo miglio

Obiettivo: connessione da 100 megabit ad aziende e professionisti entro il 2019 e a 295 scuole entro il 2017



TRENTO. La Provincia stanzia 67 milioni di euro con l’obiettivo di arrivare ad un Trentino digitale entro il 2019, dove tutti - imprese, scuole, privati cittadini - possano accedere ad una connessione internet ultraveloce. Dopo il dibattito delle ultime settimane sui ritardi di Piazza Dante, ieri la giunta ha approvato il piano per fare della Provincia di Trento la più cablata d’Italia, con connessioni da 100 megabit secondo per 295 scuole entro il 2017 e per aziende e liberi professionisti entro il 2018, e da almeno 30 megabit per le famiglie. Come?

La strategia è completamente cambiata rispetto ai piani dell’era Dellai, che aveva puntato ad una società pubblico–privata con Telecom per cablare le cosiddette aree profittevoli del Trentino. Archiviato il progetto Trentino NgN, ora la giunta Rossi scommette su un mix di incentivi agli operatori delle telecomunicazioni (Telecom, Vodafone, Fastweb e altri) e sgravi fiscali ad aziende e liberi professionisti (attraverso il credito d’imposta) per far sì che siano gli operatori privati a realizzare l’«ultimo miglio», ovvero colmare la distanza che oggi esiste tra la rete dorsale pubblica (l’autostrada fatta da 1.100 chilometri di cavi in fibra ottica costata 130 milioni di euro e che serve 6 aree industriali e oltre 2 mila aziende) e i palazzi.

Oggi la rete in rame di Telecom garantisce una connessione ad una velocità di 20 megabit al secondo, ma il nuovo ambizioso obiettivo è portare la velocità di connessione a 100 megabit per scuole, utenze produttive e partite Iva, e a 30-50 megabit per le utenze domestiche. «La previsione - ha spiegato ieri il governatore Ugo Rossi - è che i 67 milioni di risorse pubbliche stanziate possano movimentarne il doppio da parte dei privati arrivando a mettere in gioco complessivamente circa 180 milioni di euro».

A spiegare i contenuti del piano per la banda larga è stato ieri il presidente di Trentino Network Alessandro Zorer. Due gli ambiti in cui verranno impiegati gli investimenti pubblici: le aree urbane (Trento, Rovereto, Riva del Garda, Arco e Pergine) e le aree periferiche, dette anche “a fallimento di mercato” perché il bacino di utenti non garantisce agli operatori di telecomunicazioni di rientrare dagli investimenti.

Nelle aree urbane gli operatori privati stanno già portando la rete in fibra ottica agli “armadi di strada” (a ridosso delle abitazioni ed edifici), garantendo connessioni fino a 30 Mbps: qui l’incentivo provinciale (credito d’imposta fino al 50%, massimo 4 mila euro) andrà ad abbattere i costi di infrastrutturazione interna e di allacciamento da parte di imprese (alberghi, negozi) e per la prima volta anche da parte dei liberi professionisti, così da garantire loro un aumento di velocità dagli attuali 30 a 100 megabit. Nelle aree periferiche invece, dove gli operatori privati non hanno previsto alcun piano di intervento, l’intervento della Provincia si realizzerà grazie alla combinazione di incentivi agli operatori delle telecomunicazioni e di sgravi fiscali (credito d’imposta) per le aziende e liberi professionisti. Per portare tutti i residenti a 30 megabit il contributo ai privati arriverà fino al 70%, il bando di gara arriverà entro l’estate.

Un capitolo a parte è riservato alle scuole, dove sarà la Provincia a portare la banda ultra larga: ad oggi 56 scuole dispongono di un collegamento ad internet ultraveloce da 100 megabit; entro il 2017 la fibra ottica arriverà nei restanti 295 istituti. «Il nostro è un investimento che ha lo scopo di valorizzare investimenti fatti in passato», ha incalzato ieri Rossi, «ma tutti sono corresponsabili di questa sfida. Imprese e cittadini devono crederci».

(ch.be.)

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