Influenza, boom di casi sotto le feste

Un migliaio di persone hanno contratto il virus prima di Natale, poi c’è stata una forte accelerazione nell’epidemia


di Luca Marognoli


TRENTO. E’ arrivata come dono sgradito in molte famiglie del Trentino. L’influenza, che secondo le previsioni dovrebbe raggiungere il suo apice epidemiologico alla metà di gennaio, sta facendo segnare il primo picco significativo in questi giorni. C’è chi ha passato il Natale a letto con la brutta compagnia di febbre, tosse e mal di gola e molti altri vedranno il Capodanno rovinato dal virus.

Secondo il rapporto epidemiologico InfluNet, elaborato dall’istituto superiore di sanità grazie alla collaborazione di 772 medici sentinella, nella settimana dal 10 al 16 dicembre (ultimo dato statistico disponibile) i casi stimati in Italia sono stati 99.500, per un totale da inizio anno di 468 mila. L’incidenza è salita a 1,64 casi per mille persone, con un balzo importante rispetto agli 1,15 della settimana precedente, quando si erano ammalate 76.600 persone.

Il Trentino è sopra la media, con un valore di 1,88, che rapportato alla consistenza della popolazione (oltre 533 mila secondo le ultime statistiche), significa quasi un migliaio di malati (991 per la precisione). L’impressione però è che nella settimana di Natale ci sia stato un vero e proprio boom di casi. La percezione si avrà al rientro dalle vacanze, tornando nei luoghi di lavoro, quando ciascuno di noi potrà verificale quanti sono i posti lasciati vuoti dai colleghi.

Nel frattempo, stando alle stime disponibili, la nostra provincia si colloca all’ottavo posto, di poco sopra alla Lombardia (1,86) e davanti di diverse lunghezze rispetto al vicino Alto Adige, fermo a 1,32. In vetta il Piemonte (4,12), seguito da Val D’Aosta (3,65) e Molise (3,58). Nella settimana precedente il Trentino era addirittura al terzo posto, con un incidenza di 2,28 casi su mille, il che significa 1.215 malati.

Sono i bambini i più esposti, anche se il dato - come avverte l’Azienda sanitaria - può risultare falsato dalla solerzia con cui i pediatri svolgono le loro rilevazioni. L’incidenza infatti raggiunge i massimi livelli nella classe da 0 a 4 anni, con i 9,02, si dimezza tra i 5 e i 14 anni (4,82) e cala vistosamente in età adulta 80,27 dai 15 ai 64 anni).

Secondo la Società italiana di medicina generale (Simg), il virus di quest’anno è di gravità media rispetto al passato e colpirà complessivamente dai 4 ai 6 milioni di italiani, l’8% della popolazione. «I medici di famiglia sono pronti per affrontare al meglio questa situazione», dice una nota del Simg. «In queste settimane - aggiunge - continuiamo ad insistere perché sempre più cittadini si vaccinino. Fino alla fine dell’anno si è ancora in tempo per ricorre a questo importante strumento di profilassi».

Deve vaccinarsi soprattutto chi appartiene alle categorie a rischio, in particolare malati cronici, anziani e bambini. L’obiettivo dei medici di base è di ridurre al massimo le complicanze della malattia.

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