Influenza, 50 mila trentini a rischio

Partita la campagna di vaccinazione. C’è tempo fino al 15 dicembre: «Ma è meglio sottoporsi entro fine mese»


di Matteo Ciangherotti


TRENTO. Saranno circa 50 mila i trentini costretti a letto dall’influenza nei prossimi mesi e settimane. Il virus arriverà puntuale come ogni inverno e per prevenire la sua diffusione è partita ieri la campagna di vaccinazione antinfluenzale in tutta la provincia di Trento. Le persone interessate possono effettuare la vaccinazione dal proprio medico di famiglia o, proprio a partire da ieri, negli ambulatori vaccinali dei distretti sanitari. «Invitiamo coloro che vogliano vaccinarsi a non affollare nei primissimi giorni i vari ambulatori. Per il vaccino c’è tempo tutto il mese di novembre e si può fare indifferentemente dal proprio medico di famiglia o nell’ambulatorio del distretto sanitario di appartenenza», spiega il direttore di Igiene e Sanità Pubblica del Distretto Centro-Nord Valter Carraro. I vaccini saranno disponibili fino al 15 dicembre, ma è consigliato eseguire la vaccinazione entro novembre nel caso il virus dell’influenza dovesse anticipare un po’ i tempi.

Dottor Carraro a chi consigliare il vaccino?

«La vaccinazione antinfluenzale è una scelta individuale, frutto di una presentazione spontanea degli interessati. Come Azienda Sanitaria abbiamo svolto la consueta opera di informazione. Il vaccino è raccomandato, e quindi offerto gratuitamente, alle persone oltre i 65 anni di età e a chi, anche al di sotto dei 65 anni, risulti affetto da una patologia cronica di base (gli asmatici per esempio n.d.r.). Si tratta, infatti, delle fasce di popolazione più esposte alle possibili complicanze dovute all’influenza che, in questi soggetti, può presentarsi anche in forma grave. La vaccinazione è raccomandata anche a tutti gli operatori sanitari, per proteggerli dal rischio di infezione e per proteggere di conseguenza i loro pazienti, limitando al massimo il contagio. Ci sono, poi, alcune categorie a rischio a cui il vaccino è fortemente consigliato, come le donne in stato di gravidanza al secondo o terzo mese».

Si può «fantasticare» su quale influenza sarà quella del 2013-2014?

«Come sarà l’influenza è difficile prevederlo ogni anno, poiché si tratta di un virus che tende a mutare nel tempo e di contagio in contagio. Quindi anche la natura della prossima influenza stagionale dipenderà da quanto e come cambierà il virus. Possiamo, per ora, dire che sarà un’epidemia moderata, che colpirà un numero di persone rilevante, circa il 10% della popolazione trentina. Saranno, dunque, almeno 50 mila i trentini costretti a letto dall’influenza».

I dati dello scorso anno raccontano un calo evidente nel numero di persone vaccinate. Come sono le previsioni per quest’anno?

«Quest’anno mi aspetto un recupero. Purtroppo l’anno scorso il Ministero aveva bloccato alcuni lotti di vaccino perché considerati a rischio. La comunicazione negativa che è seguita aveva, così, logicamente, allontanato i più dubbiosi. Quest’anno c’è stato un regolare approvvigionamento del vaccino e mi aspetto una maggiore partecipazione alla campagna».

Ci siamo lasciati con alcuni casi anomali di epatite A. Ora com’è la situazione?

«In Trentino si è raggiunto un picco di casi intorno al maggio scorso. Ora la situazione è migliore anche perché sono stati ritirati dal mercato alcune partite di frutti di bosco congelati su cui era stato isolato il virus».

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