Individuato dopo 67 anni il caccia Usa abbattuto

Su un fondale di 200 metri a centro lago una sagoma quasi inconfondibile. Il ritrovamento durante gli studi sulle cause della scomparsa del carpione



RIVA. Dalle ricerche sul diradamento del carpione nelle acque gardesane promosse dalla Fondazione Mach al ritrovamento, molto probabilmente, di un caccia Usa abbattuto dalla contraerea tedesca il 25 aprile, ultimo giorno del secondo conflitto mondiale.

E’ l’ «avventura» di un gruppo di componenti dell’Associazione Deep Explorer Onlus con sede a Toscolano Maderno alla quale aderiscono appassionati e studiosi di varie regioni, trentini compresi. La presiede Angelo Modina un eclettico lombardo esperto di esplorazioni subacquee. Tre anni fa la scoperta del bragozzo di proprietà di un armatore rivano affondato davanti a Castelletto nel 1927. Ora il nuovo straordinario ritrovamento.

«A fine agosto – dice Angelo Modina – stavamo testando una sofisticata attrezzatura per lo studio geologico dei fondali, che ci consentisse di continuare lo studio sulla scomparsa del carpione. Le prime uscite sono avvenute sotto costa della sponda bresciana, poi sempre più in profondità giungendo sui fondali di 200 metri nel centro lago. Dal monitor di controllo si percepiva l’andamento dei fondali e si distinguevano avvallamenti e collinette oltre a oggetti scuri chiamati targhet che sono stati poi identificati dall’elaborazione dei dati raccolti, eseguita ad Ancona dalla Geomarine. Tra le tante curiosità emerse dal rapporto dell’azienda, la forma di una grande imbarcazione di oltre 25 metri e la sagoma di un oggetto tondeggiante con un’estremità che si restringe con appendici simili ad alette, molto simile ad una bomba ma più grande. Dalle misurazioni appare lungo tra 11 e 12 metri e per ulteriori accertamenti tra breve effettuerò un’ulteriore ricerca con il Rov “Nicolus”, il robot subacqueo con il quale ho individuato il bragozzo Diana davanti a Castelletto”.

Da una ricerca di Diego Vezzoli, appassionato storico e socio del Deep, mettendo a confronto alcune foto e disegni di aerei che volavano sul Garda nell’ultima guerra con la sagoma individuata, è impressionante la somiglianza con il caccia Usa DKW. Della stessa convinzione è il veronese Lorenzo Parisi vicepresidente del Deep. Dell’eccezionale ritrovamento Angelo Modina ha informato le autorità competenti ed il sindaco di Toscolano Maderno, Roberto Righettini, ha confermato che un aereo americano, un caccià, si inabissò nel lago alla fine del conflitto. Da testimonianze che abbiamo raccolto nel basso Garda il 25 aprile 1945 due caccia statunitensi volavano sul Garda, uno di essi scese a bassa quota sulla riva tra Garda e Torri e venne colpito dalla contraerea tedesca e scomparve sott’acqua tra Torri, l’isola di Borghese,e Maderno. (a.cad.)













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