Incidenti stradali: tre morti trentini sull'Autobrennero a Egna

Una Fiat Punto è stata tamponata violentemente da una Mercedes e si è ribaltata: morte le tre persone a bordo della Punto, due donne _ zia e nipote di 53 e 24 anni _ e il fidanzato della ragazza, di 33 anni. Un anno fa era morto in un incidente anche il fratello della giovane


Susanna Petrone e Antonella Mattioli


BOLZANO. E' di tre morti il bilancio di un grave incidente stradale, avvenuto in serata sull'autostrada del Brennero in corsia sud, direzione Modena. Lo scontro è avvenuto sulla carreggiata sud poco dopo l'uscita di Egna.

Le vittime sono trentine. Hanno perso la vita Silvana Concin, 53 anni di Mezzolombardo, la nipote Ylenia Concin, 24 anni, di Mezzolombardo e il fidanzato della ragazza Michele Malfatti, 33 anni, di Nave san Rocco.

I tre viaggiavano su una Fiat Panda tamponata violentemente da una Mercedes con targa slovacca. Nell'impatto la Panda si è ribaltata e i tre occupanti sono stati sbalzati fuori dalla macchina.

A quella velocità, sull'autostrada, basta poco per cancellare tre vite: Silvana Concin, 53 anni, sua nipote Ylenia Concin, 23 anni, entrambe di Mezzolombardo, e il fidanzato Michele Malfatti, 32 anni di Nave San Rocco, sono morti così. Non hanno fatto in tempo a capire cosa stava succedendo. Quando la Mercedes li ha urtati stavano ridendo e scherzando, dopo avere passato una giornata all'outlet del Brennero a fare shopping.

Venti minuti e sarebbero arrivati a casa, a Mezzolombardo. Ma un maledetto tamponamento ha fatto uscire dalla carreggiata la piccola Panda che si è rovesciata nella scarpata. È succeso all'altezza di San Floriano, vicino a Egna.

Nessuno poteva immaginare che il destino sarebbe stato di nuovo crudele con quella famiglia, che allo stesso modo, solo un anno fa, aveva dovuto dire addio a Michael, il fratello di Ylenia. Anche lui vittima di un incidente stradale. Eppure è successo. Alle 19.40 la morte se ne è infischiata del dolore della famiglia Concin, rubando a papà Mariano anche l'amata figlia e la sorella Silvana, così come quel giovane, Michele Malfatti, che da tempo usciva con Ylenia. E per lui era diventato come un figlio.

Quando la Mercedes proveniente dalla Slovacchia, con a bordo quattro persone, ha urtato la piccola Panda rossa, sulla careggiata sud dell'A22, nessuno avrebbe immaginato che stavano per spezzarsi tre vite: la vettura, guidata da Giorgio Rizzi, 58 anni, marito di Silvana, ha iniziato a sbandare. E' finita fuori strada proprio nel punto dove manca il guardrail. Poi il dramma sotto gli occhi della famiglia straniera: il volo di due metri, le lamiere rosse che si attorcigliano attorno ai corpi dei passeggeri. Non una, ma più volte. I due giovani che vengono sbalzati fuori da quella macchina fuori controllo e muoiono sul colpo. Poi il silenzio. Eppure poco dopo qualcosa si muove: è Giorgio.

Lo zio di Ylenia ha un taglio alla testa, ma non è profondo. E' sotto shock ma riesce a liberarsi. Ancora non capisce cosa è accaduto. Chiama Silvana. Ma lei non risponde. Vaga per i campi. Ylenia, Michele e Silvana da lontano sembrano quasi addormentati. Immobili. La famiglia slovacca non lo sa, ma in quel fossato non c'è più nulla da fare per la coppia e la zia.

Disperati chiamano i soccorritori. In inglese cercano di spiegare cosa è accaduto. Si fermano, disperati. Non sanno che tra poco, oltre ai soccorritori del 118, gli agenti della polizia stradale, i vigili del fuoco, i carabinieri, arriverà anche Mariano Concin.

L'uomo, infatti, viaggiava davanti al cognato Giorgio. Gli aveva detto di seguirlo. Poi, ad un certo punto, il padre di Ylenia non vede più la Panda. Arrivato a San Michele decide di tornare indietro sulla Statale per capire dove sia finita sua figlia, che si ostina a non rispondere al cellulare. Una brutta sensazione lo accompagna, ma non vuole crederci: saranno rimasti fermi per colpa di un guasto e hanno bisogno d'aiuto, Ylenia non sente il cellulare perché sta chiacchierando con Michele e Silvana.

Solo un anno fa ha perso suo figlio Michael: adesso non può aver perso anche Ylenia. Non è possibile. Invece appena rientra in autostrada e si avvicina al luogo della tragedia comincia a capire: quelle sirene, quelle luci blu, quelle ambulanze le ha viste già un anno fa. E anche questa volta non c'è più nulla da fare. Ylenia è morta, così come Silvana e Michele.

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