In mille per ricordare i caduti della montagna

Con la Sosat scoperte le 11 nuove lapidi delle vittime della montagna



TRENTO. Dopo giorni di tempo incerto, ieri il sole ha accompagnato i tanti che sono saliti al rifugio XII Apostoli per l'omaggio ai caduti della montagna. Mille le persone che hanno raggiunto i 2.500 metri di quota per partecipare assieme ai coristi del Coro della Sosat, al pellegrinaggio. Una giornata di grande intensità emotiva, anche a seguito dell'ultima tragedia della montagna, quella di venerdì scorso, nella quale ha perso la vita sul Catinaccio la guida alpina e gestore del rifugio Roda di Vael Bruno De Luca.

Nella chiesetta sono state benedette altre 11 lapidi, aggiuntesi alla oltre 200 che dal 1952 sono state collocate sulle pareti della roccia del Tempio dedicato ai caduti della montagna. Le lapidi benedette dal sacerdote mantovano Don Giorgio Dall'Oglio sono a ricordo di: Water Nones Alessandro Avancini, Fabio Giacomelli, suo fratello Gigi; Paolo Squeri; Michele Bellini; Paolo Chiti; Renzo Zambaldi, Vigilio Molinari; Davide Pinamonti, Marco Gentiletti.

La celebrazione della messa è stata accompagnata dai canti del Coro della Sosat, che ha eseguito "L'Ave Maria di Oropa" "Stellutis Alpinis", "L'Orghen de Perzen", "Amici miei" e la struggente "Signore delle Cime". Al termine, diretto dal maestro Roberto Garniga, alla sua prima ai XII Apostoli, il Coro della Sosat ha eseguito un concerto cantando i brani più significativi del repertorio della coralità alpina, nata alla Sezione Operai 85 anni fa. Dalla Francia sono venuti i parenti di Andrèe Chayan una donna del Club Alpino francese, che nel 1967 cadde dalla ferrata Castiglioni. Accanto al Coro il suo presidente Andrea Zanotti e quello della Sosat Luciano Ferrai, con il suo vice Remo Detassis ed il direttivo.

E' salito ai XII Apostoli Sergio Franceschinelli, presidente della federazione dei Cori del Trentino. Presenti anche i carabinieri della squadra del soccorso alpino carabinieri di Madonna di Campiglio in ricordo di Walter Nones. Il soccorso alpino della finanza di Tione, ha fornito la sua rassicurante presenza e fortunatamente non hanno dovuto intervenire. Tutti sono stati accolti con cordialità e gentilezza da Aldo Turri, gestore del rifugio Garbari ai XII Apostoli, che è il custode della chiesetta, sulla quale le lapidi di futura collocazione debbono passare al vaglio di un apposito comitato.

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