In fuga il percussionista africano

Era uno dei componenti del gruppo del Burundi a Brentonico per il gemellaggio



BRENTONICO. Tre giorni di festa per celebrare il gemellaggio tra la comunità burundese di Muyinga e Brentonico. Una festa dell’amicizia e della collaborazione organizzata dall’associazione «Melograno» e celebrata con una sontuosa canederlata e dall’inconfondibile suono dei tamburi di un gruppo arrivato dal paese africano. Buon cibo, posti stupendi e clima di grande cordialità: sembra uno slogan pubblicitario pensato per convincere i turisti a salire sull’altopiano di Brentonico. Uno slogan che deve aver funzionato in maniera inaspettata su uno dei componenti il gruppo folkloristico africano. Dopo essersi esibito insieme ai compagni durante la manifestazione, infatti, l’uomo è sparito all’improvviso. Lo ha fatto nel corso di una cena quando, ad un certo punto, s’è alzato ed è uscito dalla sala per andare a fumare. Ma i canonici minuti necessari a gustarsi una sigaretta sono passati. E ne sono passati molti altri, fino a quando gli amici - sia quelli africani che quelli italiani - sono usciti per vedere cosa stesse facendo. E ovviamente non l’hanno trovato. Il giovane uomo s’era allontanato nel buio, lasciando attrezzatura musicale, documenti e qualsiasi altra cosa di sua proprietà. Lo sgomento e l’incredulità del resto della comitiva africana si sono presto uniti alla preoccupazione degli amici italiani i quali, acclarato che il musicista s’era allontanato volontariamente, hanno immediatamente informato i carabinieri della stazione di Brentonico. I responsabili del «Melograno» hanno temuto che il gesto del giovane, entrato nel nostro Paese con un permesso rilasciato proprio per consentire a lui e al resto della delegazione di partecipare alla manifestazione lagarina, potesse procurare loro dei guai. Il loro timore era che, dopo essersi tanto adoperati per organizzare la festa e risolvere la montagna di problemi burocratici legati all’entrata in Italia e al breve soggiorno degli amici africani, la fuga di uno di loro potesse essere in qualche modo imputata a loro. I militari dell’Arma, che hanno subito avviato le indagini per cercare di trovare l’uomo, hanno subito tranquillizato i responsabili del sodalizio: il fugitivo, maggiorenne, è l’unico responsabile delle sue azioni e risponde in prima persona di ogni sua scelta. Quella della fuga, qualora fosse fermato dalle forze dell’ordine, porterà il musicista a dover rispondere del contestatissimo reato di clandestinità. Oltre a rendere le autorità italiane ancora più severe quando, nel prossimo futuro, gli amici del Burundi dovranno tornare a Brentonico.

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