In difesa di ostetricia mobilitati anche i sindaci

Giudicarie, ieri raccolte in poche ore trecento firme davanti all’ospedale Con la petizione della Comunità anche un fascicolo sulla storia del presidio


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Non c’era da nutrire dubbi sull’attaccamento dei giudicariesi al proprio Ospedale, costruito tra l’altro nel 1931, grazie al concorso di tutta la comunità che si è autotassata per disporre in loco di un presidio per i propri ammalati.

Ieri mattina, la prova del nove della raccolta firme, ha dato una prima risposta positiva. «In poche ore – ha confermato la presidente della Comunità Patrizia Ballardini, presente assieme all’assessore Luigi Olivieri e a quattordici sindaci, con tanto di fascia tricolore a tracolla – sono state raccolte più di 300 firme». Dalle prime ore del mattino la delegazione istituzionale (c’erano pure il presidente della Conferenza dei Sindaci Attilio Maestri e il consigliere provinciale Mario Tonina e l’assessore comunale di Tione Mirella Girardini) ha approntato un tavolo davanti all’ingresso della struttura ospedaliera, invitando chi entrava ed usciva a sottoscrivere la petizione a favore del reparto maternità, di cui l’assessore alla sanità Borgonovo Re ha annunciato la chiusura.

«Salviamo l’ospedale di Tione e il punto nascite. Un patrimonio costruito dalla comunità locale, che non può essere cancellato»:riportavano a caratteri cubitali i cartelli appesi al tavolo della sottoscrizione. In distribuzione, a chi ne faceva richiesta, anche una ristampa del fascicolo “Il vecchio ospedale”, una raccolta di documenti storici inerenti alla costruzione dell’antico nosocomio, frutto del concorso e dell’impegno di tutta la popolazione. «Una dedizione e un attaccamento – ha commentato l’assessore Luigi Olivieri – che non mancano neppure oggi, visto la grande disponibilità con cui la gente si presta a sottoscrivere la petizione per sensibilizzare la giunta e il consiglio provinciale». «Tutti i cittadini giudicariesi che hanno a cuore il presidio ospedaliero si facciano avanti e sottoscrivano in massa la petizione affinché l’istanza politica assuma il consenso popolare che merita», è l’appello lanciato dall’assessore alle politiche sociali.

«Dall'inizio del nostro mandato – ha sottolineato invece la presidente della Comunità Patrizia Ballardini - abbiamo sempre fatto presente l'importanza di avere un ospedale sicuro e qualificato. Con questa petizione vogliamo dare un segnale forte, per ribadire che l’ospedale è essenziale per le Giudicarie». «Rafforzando il team medico, si può e si deve salvare il reparto di ostetricia e ginecologia», ha sottolineato a sua volta il sindaco di Tione Gottardi. Che a nome dei colleghi ha aggiunto: «La preoccupazione è che la chiusura del punto nascite sia l’inizio della desertificazione del centro ospedaliero. Un atto gravissimo, su cui siamo tutti pronti a dare battaglia».

La petizione, per mantenere in Giudicarie un servizio sicuro e indispensabile per i cittadini, è dunque partita con il piede giusto. La comunità, si è visto ieri mattina, risponde. L’impegno è a tutto campo. Anche sul sito internet della Comunità di valle , dove è possibile aderire con un semplice “clic”, stanno piovendo sottoscrizioni. Tutti i giorni davanti all’ospedale sarà possibile apporre la propria firma. Come pure nelle manifestazioni ferragostane, dal Chiese alla Rendena, la gente in festa troverà altrettanti tavoli con persone preposte a raccogliere il maggior numero di consensi possibile a salvaguardia del proprio ospedale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano