La protesta

In cento in piazza a Tiarno di Sopra: «No alla biomassa»

Hanno manifestato con cartelli e striscioni per fermare il progetto della Ags. Vescovi: «Difendiamo la nostra salute»


di Alto Cadili


LEDRO. Un centinaio di persone, non solo ledrensi, hanno partecipato nel pomeriggio di ieri a Tiarno di Sopra alla manifestazione popolare (era iniziata a Tiarno di Sotto) indetta dal comitato spontaneo “As.Pro” per protestare contro la centrale a biomassa che è in costruzione vicino al paese e tra qualche mese sarà funzionante con la conseguente possibilità per gli organizzatori dell’evento di emissioni nocive per la salute delle persone e di danni all’ambiente valligiano.

Per gli organizzatori della protesta si tratta di un’adesione elevata malgrado la concomitanza a Pieve dell’affollata festività delle Pentecoste e l’ora non molto propizia, le 14, per simili appuntamenti. Lo ha confermato nel suo intervento nella piazza principale di Tiarno di Sopra Pietro Zanotti di “As.Pro”, uno dei firmatari del recente ricorso al Tar per chiedere la sospensione dei lavori della centrale a biomassa e che ieri ha sostituito il presidente Lorenzo Vescovi assente per motivi familiari, il quale tra l’altro ha detto: «Questa significativa presenza di persone di tutte le età e da tutto il ledrense e da altre località avalla la nostra convinzione che dalla popolazione è molto sentito il problema del possibile inquinamento dalla centrale a biomassa situata a pochi passi dalle strutture istituzionali, come le scuole elementare e materna, il municipio, la chiesa e numerose abitazioni. L’obiettivo principale è difendere la salute collettiva della comunità e delle generazioni future. Non lasciamo che ancora una volta si decida per noi, per il nostro territorio, ma prendiamo in mano le sorti del nostro destino perché non possiamo permettere che nel nome del progresso venga compromessa la nostra qualità della vita».

Lorenzo Vescovi ha poi contestato le affermazioni dei dirigenti dell’Ags, la società pubblica che sta realizzando la centrale della quale il Comune di Riva del Garda è il socio di maggioranza, secondo i quali le emissioni saranno nella norma. Zanotti ha tra l’altro evidenziato l’esistenza di una caldaia a gasolio da 1.902 kw che funzionerà ininterrottamente per un mese durante la manutenzione del bruciatore a biomassa e che non ha sistemi di abbattimento dei fumi. Quindi l’interrogativo “pungente” della mancata presenza ieri pomeriggio del sindaco di Ledro che avrebbe avuto il dovere morale di intervenire e illustrare nei dettagli questa impopolare vicenda, anche se era stata autorizzata dal precedente esecutivo.

Sono seguite le testimonianze di numerose persone allarmate delle emissioni dell’impianto di cogenerazione, compresa una mamma che lavora in una struttura sanitaria a contatto con i malati terminali di tumore.













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