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In auto non si corre, nemmeno se scappa la pipì

L'automobilista era stato sanzionato dai vigili del Chiese e aveva fatto ricorso al giudice: respinto



CIMEGO. Andava sì troppo veloce con la sua macchina, ma perché doveva raggiungere al più presto il bagno: la necessità di fare pipì era troppa per rispettare i limiti di velocità. E il bisogno fisiologico è stata la scusa usata da un automobilista per cercare di far cancellare la multa. Ma gli è andata male.

Tutto ha inizio nell'aprile dello scorso anno quando la  polizia locale della Valle del Chiese fermava una Fiat Croma condotta da un bresciano 50enne che viaggiava al di sopra dei limiti previsti  sulla statale del Caffaro prima dei supermercati di Cimego.

La violazione veniva accertata col telelaser e la fotografia della violazione veniva immediatamente mostrata al trasgressore a cui veniva consegnato anche il verbale di contestazione. Come spesso capita in questi casi, il cittadino ha proposto ricorso davanti al Giudice di Pace di Tione per vedersi annullata la sanzione.

La sorpresa però sta nelle motivazioni poiché il conducente ha invocato lo stato di necessità dal momento che si stava recando “presso un supermercato della zona” ed aveva “urgentemente bisogno di andare a fare bisogni biologici”. Naturalmente la causa ha fatto il suo corso con le relative udienze e ora  si è conclusa con la sentenza del giudice che ha respinto il ricorso poiché quanto asserito dal ricorrente non è una delle cause di esclusione della responsabilità previste dalla legge.

Al cittadino non resta pertanto che pagare i 169,00 € di sanzione senza benificiare del 30% di sconto inizialmente previsto.













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