Il Vigilianum ha aperto le sue porte

Franceschini: «Un segnale fortissimo al Paese». Monsignor Bressan: «Un’opera che unirà tre vescovi»


di Daniele Peretti


TRENTO. Alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini e del delegato del Pontificio Consiglio della Cultura Carlos Azevedo, è stato ufficialmente inaugurato il “Vigilianum” che per l'occasione ha messo in mostra il suo pezzo più pregiato: una pergamena del XII secolo. Il polo culturale della Chiesa di Trento ha il potere di stupire sia per l'imponenza dell'opera, ma anche per quello che rappresenta, tanto che il Ministro Franceschini lo ha definito come «un segnale fortissimo al Paese che deve conservare la propria memoria, la propria identità, la parte meno visibile, ma strutturalmente la più importante».

L’arcivescovo Luigi Bressan ha evidenziato come quest'opera finirà per coinvolgere tre vescovi: «Con monsignor Sartori l'opera è stata progettata, io ne ho visto la realizzazione, ma a coglierne i frutti e vederla attiva sarà il mio successore: nei primi mesi del 2016 dovrò infatti lasciare il mio incarico per raggiunti limiti d'età».

Ugo Rossi ha semplicemente ringraziato a nome di tutta la comunità monsignor Bressan, per «questa scelta della quale tutta la comunità trentina la deve ringraziare, frutto di una tenacia lungimirante».

Il delegato pontificio Carlos Azevedo ha rimarcato come «la dimensione didattica di questo polo, con la valorizzazione dell'archivio e della Biblioteca Diocesana, costituisce un esempio del servizio del patrimonio storico e culturale per un vero rapporto formativo per tutte le nuove generazioni».

L’arcivescovo Bressan ha poi ripercorso le principali tappe della realizzazione di questo progetto, nato solo dopo l'infruttuosa ricerca di edifici da adattare. Ne è nato così un fabbricato autosufficiente sotto l'aspetto energetico, ma che è anche l'espressione della “Fondazione Vigilianum”, nata a suo sostegno e di tutte le attività. «La prima pietra è stata significativamente tolta dalla nostra cattedrale. Abbiamo intitolato quest’opera “Vigilianum”. Il vescovo Vigilio, infatti, non si è sottratto alla fatica, che pur egli sentiva, di trasmetterci la memoria; gli siamo grati per i vantaggi che tale eredità comporta, insieme con la fecondità di quella fede che diffuse tra noi e che testimoniò già al suo tempo anche in opere sociali».

Al momento istituzionale, ha fatto seguito una visita guidata a tutti i settori del Vigilianum, accompagnata da una breve presentazione delle principali opere esposte, che hanno destato l'interesse di tutti i presenti. Da segnalare la partecipazione di un pubblico numeroso, che non ha voluto perdere uno dei momenti più significativi della storia più recente della città.

Dopo la cerimonia dell'inaugurazione, il ministro Franceschini ha visitato il Muse affermando di provare ammirazione, ma anche invidia. «Ammirazione per il lavoro straordinario che è stato fatto; invidia a pensare alle tante potenzialità del sistema museale italiano inespresse».

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