Il ticket non ferma l’assalto al Santa Chiara

Pronto soccorso, 56 mila accessi nei primi sei mesi dell’anno. Preoccupato il primario Ramponi: «Dati allarmanti»


di Silvia Siano


TRENTO. Poco meno di 56 mila gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara, nei primi sei mesi dell’anno. Un dato “allarmante”, che preoccupa il primario del servizio Claudio Ramponi: «I numeri non sono confortanti - commenta - perché se li proiettiamo sui prossimi sei mesi dell’anno, significa che potremo arrivare a superare i centomila accessi».

Mentre mediamente ogni anno sono circa 95 mila le persone che si rivolgono al triage di Trento. L’effetto ticket quindi non c’è stato o non ha sortito gli effetti sperati. «L’idea alla base dell’introduzione del ticket - spiega Ramponi - consisteva nel far pagare alcune prestazioni al paziente. Quindi ad esempio, chi entra con un codice bianco deve pagare 25 euro. L’intenzione della legge quindi è regolamentare gli accessi, evitando che si faccia ricorso al pronto soccorso per risolvere problemi che possono essere curati andando dal medico di base. Ma non mi sembra che il ticket abbia contribuito particolarmente a calmierare gli accessi».

Dei 55.970 pazienti curati a Trento nel primo semestre del 2012, la maggior parte, 37.151, erano codici verdi. I codici bianchi sono stati 12.256, quelli gialli 6.148, quelli rossi 415. Nei pronto soccorso della provincia, Rovereto conta 22.495 accessi (codice bianco 2028, verde 15791, giallo 4420, rosso 256), Arco ne conta 10144 (bianco 1192, verde 6789, giallo 2086, rosso 77), Borgo 7088 (bianco 1731, verde 4154, giallo 1093, rosso 110), Cavalese 9609 (bianco 771, verde 6517, giallo 2177, rosso 144), Cles 13518 (bianco 1827, verde 9549, giallo 2020, rosso 122), Mezzolombardo 2911 (bianco 1234, verde 1602, giallo 71, rosso 4), Tione 6355 (bianco 889, verde 4375, giallo 1050, rosso 41). Complessivamente gli accessi negli otto pronto soccorso del Trentino sono stati 128.090.

Delle lunghe code per accedere al pronto soccorso, il primario non vuole nemmeno sentir parlare. «Bisogna distinguere - dice piccato - tra l’attesa e la gestione del paziente. Per me l’attesa è il periodo che intercorre tra l’accettazione al triage e la presa in carico del malato da parte del medico, tutto il resto è gestione del paziente». Il riferimento è alla polemica innescata dalla Lega Nord, che ha denunciato nei giorni scorsi lunghe attese al pronto soccorso del Santa Chiara. «Il signore che è rimasto tanto tempo in pronto soccorso, come ha detto la Lega - spiega - ha eseguito in realtà una serie di accertamenti che, se avesse scelto di fare esternamente, avrebbe impiegato giorni interi. Poi abbiamo deciso di mandarlo a Rovereto in una struttura convenzionata, perchè il problema non era così grave. Banalmente per avere gli esiti degli esami di laboratorio serve un’ora, anche se viene percepita come tale dal paziente, ma è funzionale per risolvere la patologia».

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