Il richiamo dell’Ivass: «A Itas serve una nuova governance» 

L’istituto di vigilanza suggerisce un amministratore delegato Lorenz ai delegati trentini: stiamo facendo verifiche sui bilanci


di Andrea Selva


TRENTO. Non c’è solo la “campagna elettorale” per il prossimo consiglio d’amministrazione ad animare il dibattito interno ad Itas. All’interno del gruppo assicurativo trentino ci sono due grandi temi all’ordine del giorno: la necessità di un nuovo modello di governance e le verifiche in corso sulla correttezza di alcune annotazioni in bilancio (relative alla passata gestione) che potrebbero richiedere una correzione nei documenti contabili. Anche su questo è intervenuto il presidente Fabrizio Lorenz che ieri pomeriggio alle 18 ha incontrato il primo gruppo di delegati trentini nella grande sala del consiglio, al quinto piano di palazzo Itas (una seconda riunione è stata fissata per oggi pomeriggio). Si tratta comunque di argomenti che erano già stati sottoposti all’attenzione dei delegati di altre zone italiane, nel corso di una serie di incontri che i vertici di Itas (Lorenz e il vice presidente Giuseppe Consoli) hanno organizzato con l’obiettivo di aprire un confronto con i delegati e chiedere la loro fiducia in vista della prossima assemblea di aprile.

Il tema della governance è particolarmente sentito all’interno del gruppo. Tutto parte da un appello dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni che ha suggerito al gruppo trentino di dotarsi di un amministratore delegato. Un “suggerimento” che ha suscitato perplessità all’interno dei delegati che anche ieri hanno chiesto spiegazioni ai vertici di Itas sulla reale necessità di cambiare lo statuto (cera stata ipotizzata un’assemblea straordinaria da convocare in febbraio) considerato soprattutto che in aprile ci potrebbe essere un completo rinnovo: quali sono esattamente le indicazioni di Ivass? cosa succederebbe se Itas non accogliesse l’invito? Le perplessità sono soprattutto sulla grande autonomia che un amministratore delegato avrebbe rispetto al consiglio, tali - sostengono alcuni delegati - da snaturare la natura mutualistica della compagnia trentina.

La riunione di ieri ha toccato comunque altri due fronti: di fatto c’è stata una candidatura della coppia Lorenz e Consoli a guidare la prossima fase di Itas (“vi chiediamo di darci fiducia” è stato il messaggio rivolto ai delegati) ma è stata anche prospettata la necessità di verificare la correttezza di alcune operazioni contabili. Anche su questo i delegati hanno chiesto trasparenza: i consiglieri di amministrazione erano al corrente di queste operazioni? ci sono state azioni di responsabilità? Proprio il mancato coinvolgimento del consiglio aveva creato grande disappunto in cda (in particolare da parte dei due consiglieri tedeschi) al punto da arrivare, lo scorso settembre, alle dimissioni del presidente Giovanni Di Benedetto.













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