sicurezza

Il questore: «Riposi saltati per i controlli»

«Abbiamo sempre fatto il nostro dovere e continueremo a farlo». E il Siupl ora è favorevole all’impiego dell’esercito



TRENTO. «Chi non ci vede è perché non vuole vederci». Il questore di Trento, Massimo D’Ambrosio, è netto e non accetta le accuse che arrivano da più parti di ritardi o carenze negli interventi di prevenzione e repressione. Non vuole essere uno dei protagonisti del dibattito - fra aula del consiglio, giornali e web - innescato dalla notte di follia in piazza Santa Maria Maggiore. Ma vuole mettere in chiaro alcuni punti. E il primo è sul lavoro quotidiano che viene svolto dalle forze dell’ordine. «Il nostro lavoro noi lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e continueremo a farlo. Nel corso di questi mesi ho cercato in tutti i modi di rinforzare i servizi e continuerò a farlo. Non sono una persona che nega i problemi. Ma li affronto e cerco anche risolverli in tutti i modi possibili». E sulla notte di piazza Santa Maria Maggiore sono una battuta: «un episodio, può capitare, ma bisogna valutarlo per quello che è stato effettivamente». Un lavoro intenso quello delle forze dell’ordine fra la zona della Portela e piazza Dante. A fine giugno erano i giardini davanti alla stazione al centro della cronaca. Ci sono stati gli interventi e la situazione si è normalizzata. E i problemi si sono spostati di qualche centinaio di metri. Quella che D’Ambrosio non tollera è l’accusa di inattività: «tutti i miei uomini sono sotto pressione. In questi giorni saltano i riposi, saltano le ferie. Rinunce pesanti per tutti. Dietro ad ogni agente ci sono figli, mogli, famiglie, ma sono rinunce che vengono fatte da tutti. Per senso del dovere».

Sul tema interviene anche il Siulp, uno dei sindacati dei poliziotti, che «esprime piena solidarietà ai colleghi che sono stati “bersagliati” da lancio di bottiglie da parte di bande di nordafricani che in forte superiorità numerica hanno preso d’assalto la volante intervenuta per sedare gli animi. Come spesso accade in queste situazioni stiamo assistendo al palleggiamento di responsabilità tra istituzioni mentre i colleghi si trovano in situazioni di impossibilità di intervento in considerazione del disequilibrio delle forze in campo e per carenze normative che invece potrebbero consentire l’allontanamento dal territorio nazionale di quei soggetti che si rendono responsabili di reati. Auspichiamo che alle intenzioni dichiarate a vari livelli seguano i fatti e, in particolare chiediamo il rafforzamento degli organici delle varie forze di polizia e, qualora ciò non fosse possibile, troverebbe il nostro favore la proposta dell’impiego dell’esercito». (m.d.)













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