Il quartiere anti-movida: «Denunciamo il Comune»

Il Comitato «Rinascita di Torre Vanga» mostra filmati e foto del degrado. «Al sindaco diamo tempo 2 mesi, poi ci rivolgeremo alla giustizia»


di Daniele Peretti


TRENTO. «Perché non si applica il regolamento comunale»? E’ la domanda che pone il Comitato di Rinascita di Torre Vanga, che minaccia: «Se non avremo fatti con date certe, entro gennaio, denunceremo i responsabili di questo degrado. Chiedendo anche l'accertamento dell'esistenza di un danno patrimoniale - gli immobili in questa zona subiscono una diminuzione di valore – e se esiste anche un danno alla persona che perde la tranquillità». Senza mezzi termini i rappresentanti del Comitato «Rinascita di Torre Vanga» - diventato il baluardo della legalità all'interno del quadrilatero incriminato ( piazza Maggiore, via Cavour, via Pozzo, via Roma, via Orfane, piazzetta Lainez, la Portela, via Prepositura, piazza Da Vinci, e poi su fino a via Tomaso Gar) - denunciano la situazione critica nel quartiere.

Lo scenario criminale è quello dello spaccio, dello sfruttamento della prostituzione e di risse che spesso nascano per la divisione tra bande, delle strade di questo quadrilatero. «Di giorno è una zona turistico culturale, che di notte si trasforma in una delle peggiori di Trento – racconta Stefano Borgognoni nel suo intervento – perché l'assenza delle forse dell'ordine, permette che si crei una zona franca». Il Comitato documenta tutto con dei filmati crudi, girati dalle finestre dei residenti che li hanno “passati” in cambio dell'anonimato. Anche per questo è rinato il Checco della Portela, che in Facebook racconta ed aggiorna su quanto accade in questa area del centro storico. «Abbiamo organizzato il gazebo, che era aperto alla popolazione. Abbiamo invitato il questore, che ci ha ricevuto nei suoi uffici, mentre sindaco e comandante della polizia municipale non ci hanno preso in considerazione. Consegniamo al presidente della Circoscrizione Melchiore Redolfi - prosegue l'avvocato Dapor – le 300 firme dei residenti perché le trasmetta a chi dovrebbe attivarsi ed invece non lo fa». Redolfi rincara la dose: «E' una situazione pesante, alla quale si contrappone l'intervento del Comitato che condivido al 99%. Da parte mia illustrerò la situazione al consiglio circoscrizionale del 18 e chiederò l'approvazione della convocazione di un Consiglio straordinario, per trattare il tema della sicurezza». Ma il Comitato mette sotto accusa anche i locali: «Bisognerebbe prima di tutto corresponsabilizzare i gestori – prosegue Borgognoni – e bisogna adeguarsi ai tempi: la Polizia Municipale deve prevedere anche i turni notturni, in considerazione del cambiamento delle abitudini dei cittadini. Esiste un prg ? Allora che ci sia anche un prm: Piano Regolatore della Movida che preveda anche il trasferimento dei locali che fanno notte, nelle zone artigianali della città, dove non disturberebbero nessuno». Per il Comitato, sono da controllare gli ingressi nei Cpa (Centri di prima accoglienza), in rapporto a quelli assegnati al comune di Trento.

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