Il postino è in aspettativa Tuenno resta senza posta

Fernando De Paoli lancia l’allarme: «Da oltre dieci giorni non mi arriva più nulla e le uniche lettere che ho ricevuto nella mia bussola sono le pubblicità elettorali»


di Paolo Silvestri


TUENNO. «La posta non arriva nella mia strada e in alcune altre nella mia zona da almeno 10 giorni». A lanciare il grido d’allarme, sulla nostra pagina Facebook, è Fernando De Paoli di Tuenno.

Depaoli è un pensionato che per «fortuna si muove bene con Internet», ci dice, e che quindi molte cose non le affida più a busta e francobollo. Ma per certe cose... «Sono un collezionista e con altri, con i quali condivido la passione tanto in Italia quanto in Europa, ci scambiamo materiale». E grazie a questo hobby (tra l’altro è vicepresidente dell’Associazione hobbisti trentini oltre che dei Pescatori di Tuenno) ha sott’occhio con precisione le date di spedizione della posta a lui indirizzata. «Sto aspettando lettere che mi hanno inviato il 3 di ottobre. Quanto ancora devo aspettare per poterle riceve? Chi mi ha inviato le lettere mi ha addirittura chiesto se volevo il reinvio della posta ma ho risposto: no, prima o poi forse mi arriva... ». Solo che i ritardi si accumulano. «Una lettera può metterci anche 15-20 giorni per coprire i pochi chilometri che dividono Cles da Tuenno - ci dice -. Con i giornali poi... Sono abbonato al Trentino: sono passato all’on-line quasi per obbligo visto che spesso il giornale non mi arriva anche per tre giorni di fila. E così accade anche per altri servizi per i quali sono passato on-line. Ma non si può farlo per tutto. Evidentemente le nostre le “nostre” poste si dedicano più volentieri ai servizi bancari o al finanziamento di Alitalia. La distribuzione delle lettere sembra per loro solo un fastidio o un opzional». Eppure qualcosa a casa del signor De Paoli di recente è arrivato. «Oh sì - ci spiega -. Io ed i miei vicini abbiamo ricevuto solamente, e per questo hanno fatto gli straordinari, la pubblicità elettorale, dopodiché più niente altro». De Paoli però non si è fermato alle sole lamentele: ha chiesto spiegazioni alle Poste. «Ad una mia richiesta di chiarimento - ci racconta - l'unica cosa che mi hanno saputo dire è che la persona che ci consegnava la posta è in aspettativa e che forse mi verrà consegnata. Forse? Ma dove siamo: nel terzo mondo? Mi consentissero, almeno, di poterle ritirare personalmente, ma neanche questo mi lasciano fare. L’unica cosa positiva, si fa per dire, non ho più la cassetta della posta intasata dalla pubblicità». Ma, chiaramente, è una magra consolazione... «Anche perché c’è la chiara sensazione - conclude De Paoli - che non è colpa di chi smista la posta e di chi la consegna, ma solo di disorganizzazione delle Poste».













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