Il patto: basta eliski sulla Marmolada

L'accordo tra ambientalisti e impiantisti: «Lavoriamo assieme per la Regina»


Valentina Redolfi


VAL DI FASSA. Grande svolta per il destino della Marmolada e grande vittoria di Mountain Wilderness. Dopo un ventennio di conflitti, a Malga Ciapela gli ambientalisti (con Luigi Casanova) e gli impiantisti (con Mario Vascellari) hanno firmato un patto. Primo punto: basta eliski.

L'accordo porta la data del 27 dicembre e in realtà prevede l'avvio in tempi brevi di una serie di confronti a tutto campo. L'obiettivo? Lo sviluppo, la difesa e la valorizzazione della Marmolada. Intanto già dai giorni scorsi niente più eliski, nel senso che gli impiantisti non tollereranno più atterraggi sul territorio in concessione per l'attività dello sci. Gli atterraggi in genere avvenivano nei pressi di Punta Rocca, in territorio bellunese.

Un'accordo di grande rilevanza - come si legge in un comunicato concordato dalle due parti - basato sulla fiducia reciproca, che auspica anche l'intervento del mondo politico affinché si impegni a sostenere nuove linee di sviluppo del turismo e dell'economia che gravita attorno al massiccio della Marmolada, Patrimonio dell'umanità Unesco.

Dai due rappresentanti, Casanova e Vascellari, viene espressa soddisfazione: «Siamo certi che questo laboratorio sarà capace di produrre nuove prospettive nel turismo, nella viabilità della zona e nella coltivazione del territorio non solo perché l'investimento proposto coprirà settori fino ad oggi sottovalutati ma anche e specialmente perché riuscirà a legare in modo più deciso le popolazioni locali al loro territorio e alla loro specifica identità».













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