Oggi a Pergine il congresso 

Il Patt sceglie Marchiori  come segretario in formato Blockfrei

Trento. Oggi tocca a Simone Marchiori l’investitura a nuovo segretario del Patt. Il congresso con tutto già deciso a tavolino (Franco Panizza sarà presidente del partito) in programma dalle 9 a...



Trento. Oggi tocca a Simone Marchiori l’investitura a nuovo segretario del Patt. Il congresso con tutto già deciso a tavolino (Franco Panizza sarà presidente del partito) in programma dalle 9 a Pergine, dovrà fare capire soprattutto come vorranno muoversi le stelle alpine nel prossimo futuro, a livello di alleanze. Marchiori a questo punto aveva anticipato al nostro giornale le sue intenzioni: «Siamo un partito che è riuscito comunque a mantenere uno zoccolo duro, abbiamo una base che riconosce il valore dell’Autonomia. Siamo un partito, e questo ci distingue, che si discosta dalle logiche nazionali. A questo congresso noi dovremo farci soprattutto una domanda. Quella classica di noi autonomisti: ovvero qual è il ruolo delle stelle alpine sulla scena politica trentina? Ho detto in tutti gli incontri che si stratta di un approccio limitante. Il partito autonomista deve avere la forza, il coraggio e anche l’ambizione di rappresentare qualche cosa di diverso. Prima di decidere occorre costruire un percorso, una visione. In tanti nelle nostre assemblee ci hanno detto di vedere il vecchio centrosinistra morto.

Centrosinistra deceduto

E non rianimabile nella dimensione che aveva fino ad ottobre. Lei pensa allo stesso modo? L’ho messo per iscritto anche nella mia tesi congressuale. In quel centrosinistra c’erano delle persone che hanno deciso di perdere. Non ci credevano mesi fa, non so quanto oggi siano credibili. Il centrodestra Non ci rassicura. La Lega nazionale non è quella federalista che veniva dal Pptt ad imparare l’Autonomia». Il Patt formato Blockfrei.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Finanza

Raggiri sui fondi europei, tra le vittime anche dei residenti in Trentino Alto Adige

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il meccanismo di frode era finalizzato a prospettare alle vittime la possibilità di accedere a finanziamenti erogati da organismi dell'Ue a condizioni molto vantaggiose. Ma per ottenerli era necessario pagare una somma per istruire la pratica: soldi da accreditare sui conti bancari di società aventi sede a Roma, Torino, Viareggio e Cagliari.