Il papà clandestino può restare concesso soggiorno per accudire i figli

Accolta dal Tribunale dei minorenni la richiesta di un ecuadoregno di 25 anni, padre di tre bambini che hanno dai pochi mesi ai 4 anni. Per il giudice Luciano Spina l'interesse dei minori è superiore a quello della difesa delle frontiere



TRENTO. Un immigrato clandestino può restare in Italia per accudire i figli in tenerà età. Lo ha stabilito il Tribunale dei minorenni di Trento, in controtendenza anche con una recente sentenza della Cassazione, accogliendo la richiesta di permesso di soggiorno di un cittadino ecuadoregno di 25 anni padre di tre bambini che hanno dai pochi mesi ai 4 anni. Per il giudice Luciano Spina l’interesse dei minori è superiore a quello della difesa delle frontiere.

Il giudice ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Claudio Tasin per conto della moglie dell’immigrato. La donna ha un regolare permesso di soggiorno e lavora come badante a Lavis. Si trova in Italia dal 2006, mentre il marito è rimasto in Ecuador. L’uomo, poi, ha ottenuto un lavoro a tempo determinato in Spagna, ma non può trasferirsi in Italia, dove è ufficialmente un clandestino, proprio perché non ha un permesso di soggiorno a tempo indeterminato.

La coppia ha avuto tre figli. L’avvocato Tasin ha dimostrato nel ricorso al Tribunale che i bambini manifestano sofferenza e difficoltà nella crescita a causa delle prolungate assenze del padre. La situazione è peggiorata, quando la madre aspettava l’ultimo nato. Gli altri due figli della coppia hanno sofferto e la donna non sempre riusciva a seguirli come avrebbe dovuto.

L’avvocato Tasin ha chiesto che venisse concesso al padre il permesso di soggiorno in forza del decreto legislativo 386 del 1998 che prevede la possibilità per il Tribunale dei minorenni di autorizzare l’ingresso o la permanenza di un clandestino per gravi motivi connessi con lo sviluppo psicofisico e tenuto conto dell’età e delle condizioni di salute del minore che si trova nel territorio italiano.

Il giudice Spina ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Tasin ritenendo che i tre bambini della coppia abbiano il diritto di crescere ed essere educati da entrambi i genitori. In altre parole si è ritenuto che l’interesse dei minori a crescere in presenza di tutti e due i genitori sia superiore a quello dello Stato Italiano a non vedere violate le proprie frontiere.

Di recente, la Corte di Cassazione ha respinto un’analoga richiesta presentata da un clandestino con due figli che frequentano le scuole elementari a Milano ritenendo che vi debbano essere gravi pericoli per la crescita del minore e che non basta la sola lontananza del padre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano