«Il nostro logo contro le slot nei locali»

Ideato da Francesca Stoppa e dai compagni degli Artigianelli: «Non è un divieto, ma un premio per i più virtuosi»»


di Luca Marognoli


TRENTO. Non un divieto ma una coccarda per “premiare” i locali virtuosi, quelli che alle slot hanno rinunciato o non le hanno mai volute. Ecco il logo del marchio etico contro il gioco d’azzardo realizzato dagli studenti dell’Istituto Pavoniano Artigianelli per le arti grafiche. Il primo sarà consegnato questo pomeriggio a Ivan Fontana, del bar Civico 131 di via Perini, a margine dell’incontro pubblico “Gioco d’azzardo? No grazie”, che si terrà a Palazzo Geremia dalle 15 alle 17.

«L’importante è che attraverso questi progetti riusciamo a dare messaggi positivi ai ragazzi e a farli riflettere», dice Annalisa Filippi, la docente di progettazione grafica che ha seguito la classe IV B nelle diverse fasi che hanno portato alla realizzazione del logo. «Due anni fa avevamo fatto una campagna sulla sensibilizzazione contro l'abbandono dei rifiuti, sempre per il Comune. Scegliamo progetti che abbiano un riscontro a livello cittadino: c’è un’utilità per la popolazione e anche per gli studenti, che sapendo di dover lavorare per qualcosa che sarà visibile al pubblico hanno uno stimolo in più a fare bene».

Il gruppo di lavoro era composto da sette ragazzi, ma il percorso di sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo ha coinvolto due classi, le quarte. «A fine novembre abbiamo incontrato Miriam Vanzetta dell’Associazione Ama e Marina Lunelli, delle Attività sociali del Comune, che hanno illustrato le problematiche legate al gioco e mostrato un video realizzato da alcuni studenti dell’Istituto Martini di Mezzolombardo», spiega il coordinatore Daniele Fortarel. «L’obiettivo era di creare il logo antislot che sarà esposto nei locali che aderiranno all’iniziativa. I ragazzi erano molto motivati perché non si trattava di un esercizio fine a se stesso ma ci sarà una ricaduta sul territorio. Durante l’incontro un ragazzo ha detto di fare ogni settimana delle scommesse sul calcio e ha aggiunto di non pensare che fosse considerato azzardo. Ci siamo resi conto che questa opera di sensibilizzazione è molto importante». Poi si è passati all’azione: «Il progetto grafico è stato seguito da un gruppo di 7 studenti nell’ambito di Artimpresa, che impegna i ragazzi per due mesi, due giorni in settimana, in progetti reali con finalità educative e la possibilità di mettersi in gioco lavorando in un piccolo studio grafico. Abbiamo partecipato anche al convegno sul gioco del 29 novembre per farli entrare meglio nel tema. Si sono documentati su internet, poi ciascuno ha elaborato due proposte, che sono state presentate alle referenti e portate al Tavolo provinciale». Quest’ultimo ha scelto il logo di una ragazza, Francesca Stoppa, 17 anni. «Il cliente - spiega la studentessa - ci ha mostrato un paio di marchi già esistenti. Uno raffigurava una slot all’interno di un simbolo di divieto, ma la richiesta era che il logo esprimesse invece un premio. Da lì è venuta la scelta della coccarda». La slot però non doveva ispirare simpatia: «Inizialmente ne avevo pensata una con gli occhi, che sembrava animata, ma era troppo “allegra” per un contesto simile, così l’ho resa più seria. La scritta “Gioco d’azzardo ? No grazie” è stata invece ideata da un compagno».

Francesca non ha mai giocato «se non qualche Gratta e vinci», ammette. Apprezza molto il valore sociale dell’iniziativa e il coraggio di Ivan Fontana: «Ci perde dei soldi ma lo fa per il bene comune. Sì, credo che con i compagni potremmo andare da lui qualche volta per farci cappuccino e brioche».













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