«Il Museo deve rimanere a S. Michele»

Levata di scudi in Piana Rotaliana contro l’ipotesi di spostamento. Dallabrida: «È una grande risorsa per il nostro territorio»


di Moira Pederzolli


SAN MICHELE ALL’ADIGE. «Il Museo degli usi e costumi della gente trentina deve rimanere a San Michele». Lo hanno ribadito a gran voce i rappresentanti della Comunità Rotaliana Königsberg, gli stessi rappresentanti del museo, il rappresentante dei sindaci e il sindaco di San Michele, ieri durante la conferenza stampa indetta per discutere la mozione presentata dal consigliere Danilo Dallabrida relativa la riorganizzazione delle strutture museali provinciali.

In particolare nella mozione Dallabrida riporta all’attenzione la questione relativa il Museo degli usi e costumi della gente trentina sottolineando come questa struttura sia importante e rappresenti una risorsa per tutto il territorio della comunità.

«Come membro del consiglio della comunità e anche come membro del consiglio di amministrazione del Museo di San Michele non potevo non esimermi nell’affrontare la questione che da mesi sta riguardando il destino del Museo degli usi e costumi – ha esordito Dallabrida -. Considerata la volontà della Provincia di operare dei cambiamenti in relazione all’assetto delle strutture museali, e considerato il fatto che una delle questione principali riguarda l’ipotesi di spostare il Museo degli usi e costumi della gente trentina, la Comunità non poteva restare in silenzio. Fino adesso ci sono state prospettare tre ipotesi. La prima di queste prevede lo spostamento del Museo a Trento presso il Palazzo delle Albere o al Muse, oppure l’annessione del Museo alla Fondazione Mach. Ritengo che per limitare le spese la Provincia dovrebbe fare altre considerazioni, perché la proposta di spostare il Museo sarebbe un errore».

Dallabrida ha poi voluto sottolineare la disparità che sussiste, in termine di promozione e di contributi provinciale, nei confronti del il Museo di San Michele rispetto alle altre strutture museali provinciali.

«È pari a 18 milioni di euro la somma che la Provincia destina al comparto museale provinciale e sono solo 1.165.000 euro i soldi destinati al Museo di San Michele - ha esposto Dallabrida -. Di questi, 750.000 euro vengono utilizzati solo per il personale e 10.000 euro per l’acquisto e la conservazione del materiale etnografico. Per la promozione del Museo e altre attività rimane quindi ben poco».

Anche dai rappresentanti del Museo emerge la stessa considerazione. «Siamo un museo che conta circa 25 mila visitatori l’anno, siamo riconosciuti a livello nazionale e europeo, ma sul nostro territorio abbiamo bisogno di più sostegno per promuovere le nostre iniziative».

In ogni caso il Museo di San Michele in questi mesi non si è fermato e il 13 aprile saranno inaugurati il nuovo ingresso e la nuova sala dedicata all’agricoltura.













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