Il mercatino tira il fiato prima del «gran finale»

Mercoledì per la Befana è atteso l’ultimo assalto dei turisti, che in questi giorni hanno allentato la presa. Il bilancio pieno di soddisfazione degli standisti


di Claudio Libera


TRENTO. All’apertura dei cancelli delle 10, non molti in attesa; poi, come i topolini dietro al pifferaio di Brema, la gente ha riempito d’incanto piazza Fiera, alla ricerca dell’ultimo oggetto ricordo, del rincuorante vin brulè e della polenta con lo spezzatino! Pienone pure nell’ultima domenica d’apertura di questo oggetto del desiderio che sono i mercatini di Natale di Trento che del Natale, appunto, vuole essere la città per antonomasia.

Ed il polso alla situazione lo ha tastato per più di 40 giorni Sara Ricci, di Trento, alla seconda apparizione, nella casetta dove si confezionano i pacchi, si raccolgono offerte e forniscono informazioni. Impiegata nel Servizio civile all’Irifor del Trentino, si alterna nei turni con i colleghi e nelle due piazze e può dire che «il flusso di richieste si è affievolito; sabato abbiamo confezionato una settantina di pacchi; nel ponte dell’Immacolata erano 400 al giorno. Ora attendiamo i botti di mercoledì».

Allo stand della Cantina Sociale di Trento, Federico Agosta, alla sua prima esperienza, sorride con la simpatia che l’ha contraddistinto in questa cavalcata da novembre, alternandosi al banco – agli “ordini” di Gianni Cont, dei Vini del Concilio, sempre della famiglia della Sociale di Trento - lui siciliano doc ma residente a Trento, prossimo alla laurea in mediazione linguistica, con le colleghe Laura Lugli, stessa facoltà, e Catline Bertotti, psicologa. Federico parla di «un’esperienza unica, divertente, da ripetere». La settimana prossima tornerà a fare tirocinio alla Roverplastic.

Alla casetta della Erickson, Viviana Emer, di Trento, ha vissuto il battesimo del primo anno; in queste settimane si è alternata con la collega Chiara Ghezzi ed ora con nostalgia, nonostante il freddo del primo mattino, parla della fine di un’esperienza bellissima che l’ha gratificata, accennando alla gente «che di Erickson sa quasi tutto andando alla richiesta del libro in modo mirato. Chiara ed io stiamo cercando lavoro… magari fosse proprio alla Casa editrice!».

Dai “Frati embriaghi” l’atmosfera è quella della scampagnata, con un’allegria a 360°, che ieri vedeva protagonisti Georg “il tedesco” Lochmann, di Anterivo, Anteru, prima del Ru, l’Avisio; Giorgio “dont worry” Tomasi, «perché quando ci sono io non c’è da preoccuparsi»; Stefania detta “Stefy” e Sara “Occhi di ghiaccio”. Origini? Capriana, Cavalese, Castello ed Anterivo. Il commento: «Tutto bene e a chi si lamenta… torghen!». Tradotto levargliene!

Nuova esperienza alla Casetta del Bicigrill per Fiorenzo Perremuto, cognome di Ragusa, che si è alternato al mercatino con Giuseppe Parzian di Pergine. Fiorenzo era l’animatore dei mercoledì e delle domeniche quando si faceva musica; ora lui, che ha fatto macellaio e cuoco, è “free” e segue i grandi chef, iniziando da Walter Miori. Al mercatino ha spopolato prima col goulasch poi col brulè di mela «zenzero, cannella, sambuco e Gin Tovel’s, specialissimo».

Voce fuori dal coro quella di Anna Piffer di Besenello, dove ha il suo Leone della porcellana, laboratorio di decorazione, tornata in piazza dopo essere stata «allontanata, perché i miei prodotti non erano sufficientemente natalizi! Sono delusa; la gente crede troppo alle cineserie, alla globalizzazione e l’artigianato non è difeso a sufficienza. Vorrei che Provincia ed Associazione artigiani si mettessero una mano sul cuore ed una sul portafoglio…».

Oggi il mercatino riaccende luci, suoni e fornelli alle 10; li spegnerà mercoledì con le Befane che impazzeranno tutto il giorno.













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