Il fronte contrario si mobilita. Spettacolo a difesa della legge 194

Trento. Per celebrare la Giornata internazionale della donna, venerdì 29 marzo Cgil del Trentino e Uil del Trentino propongono lo spettacolo teatrale «Io Obietto», una riflessione sulla legge 194 a...



Trento. Per celebrare la Giornata internazionale della donna, venerdì 29 marzo Cgil del Trentino e Uil del Trentino propongono lo spettacolo teatrale «Io Obietto», una riflessione sulla legge 194 a 41 anni dalla sua approvazione e sul problema dell'obiezione di coscienza, «che di fatto - sottolineano i sindacati - rende in Italia non esigibile il diritto delle donne ad abortire, ipotecando non solo la loro libertà di scelta, ma anche il loro diritto alla salute». Lo spettacolo si terrà alle ore 18 al teatro Cuminetti con ingresso gratuito: sul palco le attrici Chiara David, Natalia Magni, Laura Nardi e Valentina Valsania interpreteranno le storie vere di quattro donne che hanno dovuto pagare sulla loro pelle la scelta dei medici obiettori. «Abbiamo scelto di proporre questa iniziativa nella certezza che l'unico modo per opporsi a questo tentativo di cambiamento all'indietro sui diritti delle donne è contribuire a creare nella società, tra le donne e gli uomini, giovani e non più giovani, la consapevolezza di cosa si rischia di perdere», hanno detto Claudia Loro (Cgil) e Silvia Bertola (Uil). «Sono questioni che ci toccano da vicino. Qualche settimana fa in consiglio comunale a Trento è stata depositata una mozione contro la legge 194, un documento fotocopia di quanto già avvenuto nel consiglio comunale di Verona lo scorso autunno. E la giunta provinciale si è fatta promotrice di un convegno su stereotipi di genere e bellezza della differenza tra uomo e donna, chiarendo una volta per tutte qual è la visione di donna e famiglia che ispira la nuova maggioranza in Provincia. Noi crediamo che siano a rischio i nostri diritti e non possiamo far finta di nulla».

Sabato 30 marzo Cgil e Uil del Trentino hanno annunciato la loro partecipazione, a Verona, alla manifestazione di protesta indetta in occasione del Congresso mondiale della famiglia. Una protesta organizzata da associazioni e movimenti per contrastare il tentativo delle destre mondiali, a partire da ministri del governo italiano, di “affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società”, come si legge sul sito del congresso. «Trento-Verona, direzione Medioevo» è lo slogan scelto da Laici trentini per i diritti civili, Arcigay, Non Una di meno e altre associazioni (Arci, Anpi, Rete Lgbtq, Se non ora quando, Casa delle donne, Osservatorio cara città, i Sentinelli di Trento, Unione degli universitari, Lila), che vedono un filo rosso tra l’evento organizzato dalla giunta venerdì sulla differenza di genere (finito con gli scontri nel palazzo della Provincia) e il Congresso di Verona, ovvero un attacco ai diritti civili e un ritorno al passato, «a un’idea di famiglia patriarcale dove la donna sta a casa a fare figli». Intanto domani alle 17.30 al Centro servizi S.Chiara, Pd Futura e Verdi organizzano un incontro in cui si parlerà della proposta di legge Pillon sull’affido dei minori con Lorenza Cescatti, Rita Farinelli e Sara Piazza.















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