Il figlio di Decio riaprirà «Osler Sport»

Giuseppe Ferrari: «Non cambierò nome ad un’attività che è diventata un’autentica icona per gli appassionati di ciclismo»


di Gianluca Filippi


PERGINE. A volte ritornano. Non sono pochi gli sportivi che ricorderanno lo storico negozio Ferrari Sport (Emporio Calzature dal 1946 al 1973 e poi Ferrari Sport), fondato dall’altrettanto mitico Decio Ferrari, le cui ceneri riposano sulle nevi della Panarotta, luogo che aveva contribuito a far crescere grazie alla sua passione e alla sua dedizione: di sciatori il Ferrari Sport ne ha vestiti parecchi. Ebbene, l’eredità era stata raccolta dal figlio Giuseppe, il quale dopo qualche buon anno ha dovuto scontrarsi con un mercato feroce e aggressivo, che ben poco spazio lasciava ai piccoli negozi delle città che nel prefisso non avessero “mega”. Così l’avventura del Ferrari Sport si interruppe e i destini di Giuseppe Ferrari lo videro impegnato nei grandi negozi di Trento, ove continuò a coltivare un’innata passione per lo sport e un’altrettanto innata vocazione alla relazione. Alzi la mano chi non lo conosce.

Ma sotto sotto, il sogno di tornare nella sua Pergine e ripartire, Giuseppe Ferrari ce l’ha sempre avuto, sfiorandolo più volte negli anni scorsi. Ora, a cinquant’anni suonati, l’opportunità giusta è arrivata, seppur propiziata da un fatto tragico, come l’incidente occorso a Marcello Osler, un altro dei miti sportivi della città di Pergine. Da qualche mese il negozio Osler Sport è chiuso, purtroppo, e così sarebbe rimasto, considerato che le condizioni di salute di Marcello non gli avrebbero consentito di tornare dietro il bancone e sotto i ferri delle sue amate bici. Giuseppe Ferrari, da combattente qual è, ha voluto pertanto provarci, rilevando l’attività di Marcello Osler. A partire da febbraio, infatti, le saracinesche del negozio di via Pennella al Serpentone, torneranno a riaprirsi. Un momento importante e significativo, che va un po’ controcorrente, in una fase ove l’attività al dettaglio di certo non gode di salute. Ne abbiamo parlato direttamente con il protagonista, Giuseppe Ferrari.

Allora, Giuseppe, un ritorno a Pergine in grande stile.

«E’ una grande occasione, che accarezzavo da molto tempo. Già negli anni scorsi avevo cominciato a pensare ad un ritorno, ma fino a poco tempo fa non c’erano state le condizioni e le opportunità giuste«.

Una coincidenza drammatica, purtroppo.

«Già. Sono molto vicino a Marcello Osler e alla sua famiglia. La sua passione a la sua attività mancano a tutti noi. Io cercherò di proseguire idealmente questo percorso, garantendo agli appassionati e agli sportivi la qualità e la dedizione che il campione di Canezza ha sempre alimentato».

Per questo il negozio non cambierà nome.

«Esatto. Osler Sport è un’icona per i ciclisti di tutto il Trentino e non solo. Mi sarebbe piaciuto far tornare il Ferrari Sport, ma cambiarlo sarebbe stato quasi sacrilego».

Il baricentro sarà sempre la bicicletta?

«Essenzialmente sì. E di grande qualità. Oggi è difficile competere sui grandi numeri, pertanto quello che cercherò di fare è lavorare soprattutto sull’alta gamma e sulla specializzazione. E’ l’unico modo per fidelizzare un certo tipo di clientela. Ci sarà comunque spazio anche per l’outdoor, per il tennis (altra passione di Giuseppe Ferrari, ndr), e uno ski-service».

Torneranno anche gli sci?

«Non subito. Vedremo».

Quanti sarete nello staff?

«Inizialmente io lavorerò praticamente notte e giorno e poi un aiuto arriverà dalla mia famiglia. Di sicuro farà parte del team un meccanico, perché, come dicevo, è un settore questo nel quale occorre essere degli specialisti».

Ci vuole coraggio per avviare un’attività in questo difficile momento.

«Ho sempre amato le sfide e non parto da zero. Da una parte un’attività già avviata e dall’altra la mia esperienza mi dovrebbero essere di grande supporto. Occorre crederci e io ci credo».

Allora arrivederci a febbraio.

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