Il comitato Piedicastello dice «no» al centro sociale

Dura la presidente Postinghel: «Il quartiere è piccolo non può reggere il Bruno» Intanto Bortolotti ha illustrato il futuro dell’ex Italcementi: sarà l’Ict village


di Martina Bridi


TRENTO. Un’occasione irripetibile per riavvicinare la città al fiume e, parallelamente, per sviluppare un Ict Village sulle macerie dell’ex Italcementi. Così l’ingegner Bortolotti, presidente della Patrimonio del Trentino, ha definito il progetto di riqualificazione della destra Adige a sud del ponte di San Lorenzo lunedì scorso durante la seduta del Consiglio circoscrizionale Centro storico – Piedicastello. «L’Ict Village sarà un nuovo motore di sviluppo e un polo attrattivo nel settore dell’informatica e della comunicazione - ha commentato Bortolotti – E andrà a inserirsi all’interno del progetto più generale di recupero del fiume Adige, già parzialmente realizzato con la costruzione del Muse e delle Albere». Sull’area di 70 mila metri quadri dell’ex Italcementi, completamente demolita, sono previste le scuole superiori Geometri e Iti (120 mila metri cubi), 30/50 appartamenti e spazi commerciali (20 mila metri cubi), spazi per aziende private (40 mila metri cubi), laboratori di ricerca (20 mila metri cubi), la sede di Informatica Trentina (30 mila metri cubi) e un parcheggio da 1500 posti auto. Restano ancora da definire gli affacci sul fiume, i collegamenti verso la città e le stazioni considerato il nuovo afflusso di studenti cui sarà soggetta la zona, i raccordi con la viabilità, i collegamenti con la sinistra Adige, lo spostamento della Motorizzazione e la ricollocazione dell’Opera Bonomelli. «Non appena avremo il consenso del Comune a procedere, nel giro di 2 anni si potranno già vedere i primi risultati, ne passeranno almeno 5 anni prima che l’opera sia completa» ha spiegato Bortolotti.

La discussione si è poi accesa sulla questione del possibile trasferimento del Centro sociale Bruno in via Papiria, dato che entro giugno 2014 l’edificio attualmente occupato all’ex Dogana dovrà essere consegnato alla Cooperazione. «Non siamo disposti a farci da mediatori tra la Provincia e il Bruno perché questo, implicitamente, significherebbe aver già accettato la presenza del Centro sociale a Piedicastello - ha affermato la presidente del Comitato di Piedicastello Laura Postinghel, ribadendo che i residenti non sono contrari alle attività del centro sociale quanto piuttosto alla sua collocazione in mezzo alle abitazioni – Il quartiere è piccolo e non in grado di reggere il traffico di mezzi nè la presenza di persone fino a tarda ora». Per questo motivo il Comitato non parteciperà all’incontro organizzato oggi con la Patrimonio del Trentino e i ragazzi del Bruno. «Nessuno sta dicendo che sia già stato deciso che il centro sociale troverà casa in via Papiria, al momento è solo un’ipotesi e comunque una soluzione entro la metà dell’anno prossimo va trovata - ha concluso l'ingegner Bortolotti - Prima di rifiutarsi bisogna conoscere la situazione, i ragazzi del Bruno mi sono sembrati ragionevoli e pronti a ragionamenti costruttivi e incontrarli significherebbe confrontarsi e discutere dubbi e perplessità».

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