«Il capriolo in palio, un'atrocità»

Animalisti e vegani critici contro il premio della lotteria dei cacciatori



RONZO - CHIENIS. Animalisti offesi e sconcertati. La femmina di capriolo, messa in palio alla lotteria della riserva di caccia di Ronzo-Chienis, ha creato polemiche e perplessità. Soprattutto sul profilo Facebook del nostro giornale. «Ormai l'animale è parificato ad un oggetto qualsiasi, come una bici o una tv», tuona Anna Pilati del movimento "No alla caccia". «È un pretesto per rendere normale una atrocità come la caccia», commenta Giusy Ferrari di "Animalmente".

Come raccontavamo nell'edizione di ieri, la riserva di caccia Ronzo - Chienis ha allestito una lotteria (per raccogliere fondi da destinare alla sopravvivenza dell'associazione e alla beneficenza) durante la prima mostra dei trofei (che si terrà dal 23 al 25 marzo). Come raccontava il rettore della riserva, Ezio Cappelletti, la decisione di inserire l'abbattimento di un capo di capriolo femmina non è un fatto inedito. Abitudine consolidata in altre riserve, anche Ronzo Chienis ha deciso di prendere un capo già inserito nel piano di abbattimento provinciale e destinarlo alla lotteria.

Alla lettura della notizia, sono piovute le critiche dagli ambienti contrari alla caccia, vegetariani e vegani. Sul profilo Facebook del Trentino gli scambi di vedute sono stati piuttosto fitti (qualche volte con frasi poco urbane). Che ha coinvolto Rosanna Manara, Francesco Cio Larcher, Andrea Tamanini, Marco Chizzola, Annalisa Bortolotti, Irene Andreoli, Daniele Brugnara, Silvia Struffi, e raccolto l'apprezzamento di Paolo Pegoretti, Grazia Palombella, Simon Beltrami Marisa Francesconi, Nicola Franceschi e Roberto Rampanelli Menotti.

«L'animale visto come oggetto appartiene al pensiero dei cacciatori - commenta la vicepresidente del movimento vegetariano "No alla caccia" - questa volta si sono smascherati, parificano l'animale ad una bicicletta. Non viene considerato il suo ruolo all'interno della catena naturale. La vera motivazione è considerare l'animale come oggetto e giocare con la sua vita».  Bordate anche da Giusy Ferrari, responsabile di Animalmente. «Siamo stufi di leggere che sparano per la caccia di selezione. È atroce pensare all'animale come oggetto. E se vincesse il premio una persona che non pratica la caccia? Dobbiamo allora vederlo come un atto di generosità dei cacciatori che rinunciano all'abbattimento di loro animale? È offensivo». E annuncia un volantinaggio alla prossima fiera di San Giuseppe a Trento e alla Fiera caccia e pesca di Riva del Garda.













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