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Il "cane-killer" verrà rieducato alla Mira

Cloe, il pastore tedesco che un anno fa uccise una bambina di tre anni in Friuli, è stata adottata dal titolare Pierluigi Raffo


di Giuliano Lott


ROVERETO. Cloe è un bel pastore tedesco dal manto scuro ed è difficile pensare che sia stata proprio lei, con uno sguardo tutt’altro che feroce, a mordere una bambina di tre anni, uccidendola, a maggio scorso a San Martino del Tagliamento, in Friuli. Fu una notizia choccante, che colpì anche molti proprietari di cani.

La piccola stava dando dei biscotti al cane, ma a un certo punto, forse per scherzare, ritrasse la mano con il biscotto. Cloe la azzannò una sola volta, ma fatale, alla gola. «È una tragedia che ha lasciato una cicatrice insanabile alla famiglia - spiega Pierluigi Raffo, coordinatore del canile alla Mira - e sulla quale non mi permetto di esprimere valutazioni. Ma il nostro compito è prenderci cura dell’animale».

La Procura della Repubblica di Pordenone, dopo aver lasciato Cloe a lungo in isolamento, ha richiesto di affidarlo a una struttura idonea, e sia la Lav, che l’Enpa e la Sisca, la Scuola italiana di scienze comportamentali animali, hanno indicato a questo fine il canile di Rovereto gestito dal’associazione Arcadia. Serviva però una valutazione preliminare da parte del Comune e dall’Azienda sanitaria.

«Entrambe hanno espresso parere contrario - spiega Raffo - , così ho adottato in prima persona Cloe, che è arrivata martedì e da allora vive con me e ogni giorno viene educata qui al canile». Cloe, assicura Raffo, non è un cane aggressivo. «Non lo dico io, non è una mia opinione. Il cane è stato valutato da un collegio di quattro educatori e da un medico veterinario comportamentalista, il dottor Gabriele Toscini, che è arrivato a bella posta dalla Sardegna. La conclusione per tutti quanti è stata la medesima: non si tratta di un animale aggressivo, ma ansioso. Cloe è stata educata, anzi gestita, con un concetto di dominazione e meccanicismo, e in assenza di indicazioni da parte dell’uomo non sa cosa fare. Per questo va in ansia e può sortire reazioni come quella che purtroppo è costata la vita a un bambina di soli tre anni».

Raffo, per il suo nuovo cane, ha allestito un apposito furgone, e al canile Cloe viene mantenuta in una gabbia singola. Sulle sbarre c’è la foto del cane e la dicitura «Cane con prescrizione per morsicatura. Non aprire la gabbia se non autorizzati». Alla Mira il “cane killer” seguirà un percorso di rieducazione e imparerà a socializzare anche con gli altri animali.

Il suo nuovo padrone non è per nulla intimorito, non ha paura di reazioni imprevedibili, anzi ha già stabilito un rapporto positivo. Perché anche per gli animali che hanno ucciso c’è una possibilità di riabilitazione.

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