«Idea buona, basta non si rallenti tutto» 

Maestranzi, consigliere delegato: «La funivia è più percorribile». Rigotti: «Chiesti ulteriori elementi»



TRENTO. Le reazioni alla proposta della Thyssenkrupp vanno dalle prudenti a quelle più entusiastiche. Fulvio Rigotti, vicepresidente di Trentino Sviluppo e presidente di Trento Funivie ha partecipato all’incontro con i promotori del progetto rivoluzionario. «Trentino Sviluppo è sempre aperto alle novità - esordisce Rigotti, che è anche parte in causa avendo l’ente provinciale presentato un suo progetto di massima - e incontriamo tutti quelli che possono attrarre nuove iniziative imprenditoriali. Il progetto che ci hanno proposto i rappresentanti della Thyssenkrupp è ancora a livello di idea, per ora la tecnologia della levitazione magnetica è stata applicata in contesti più ridotti di una montagna. Per questo abbiamo chiesto loro degli approfondimenti tecnici e normativi e ci siamo aggiornati per un prossimo incontro».

Patrimonio del Trentino, azienda proprietaria dei beni immobili della Provincia, al momento sta a guardare. «Non sono al corrente della proposta - afferma il presidente Mario Agostini - ma la mia idea èche l’impianto dovrebbe essere realizzato da un partnernariato tra pubblico e privato, nel quale l’ente pubblico mette una cifra per ammortizzare i costi, il resto lo mette un privato che lo gestisce. Ma visto che al privato i conti non tornano mai, bisogna trovare chi si impegna in quest’opera e di solito sono i produttori di impianti a fune, e dare la garanzia di ammortizzare la spesa».

Sulla tecnologia futuribile proposta dalla ThyssenKrupp, Dario Maestranzi, consigliere delegato del Comune per il Bondone è scettico. «Non vorrei che questo progetto - commenta - generasse confusione. Ho accolto con soddisfazione l’impegno di Rossi per la realizzazione della funivia e mi sembra che siamo ad un punto di convergenza di operatori culturali, imprenditori e politici sulla bontà dell’opera. Un progetto di massima di trentino Sviluppo c’è, Lanzinger ne è un convinto sostenitore, ma il Comune non può decidere sulla tecnologia da adottare. È la Provincia, con i suoi tecnici a dover dare una proposta di massima e chiedere il parere del Comune per chiudere la partita». Sul fronte degli imprenditori, la proposta affascina. «Eravamo scettici sul fatto che si arrivasse in quota chiusi in tunnel, ma se ad ogni stazione si potrà vedere il panorama, l’idea ci piace», è il parere di uno di loro. (sa.m.)













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