I sindaci: «L’asilo nido si fa prima a Scurelle»

La decisione della “conferenza” dopo l’arrivo del finanziamento della Provincia Una volta riempiti i 20 posti disponibili verrà attivata anche la struttura di Strigno


di Marika Caumo


VALSUGANA. Asili nido: avanti con Scurelle. Questa la decisione dei sindaci riunitisi lunedì sera per discutere la questione dei servizi per la primissima infanzia. Solo una volta che i 20 posti di Scurelle saranno esauriti, potrà partire il nido di Strigno. Una decisione, se partire prima con Scurelle o con Strigno, arrivata dopo la messa ai voti, e presa quasi all'unanimità dei primi cittadini (17 sui 20 presenti, con 3 gli astenuti e nessun contrario).

La struttura che troverà posto al secondo piano della scuola materna, ha alle spalle un iter piuttosto lungo e travagliato, con la domanda presentata dalla Comunità (che gestirà il nido) sul Fut - Fondo edilizia scolastica e il successivo stop dettato dalla legge provinciale 1/2014.

La situazione si è sbloccata solo negli ultimi giorni, con la delibera di concessione del finanziamento di 323mila euro, il 95% dei 340mila totali. Ora si procederà con il progetto esecutivo, i lavori ed il bando di gestione, per aprire entro gennaio 2015. Accoglierà 20 bimbi, aggiungendosi agli altri due nidi comunali e sovracomunali di Borgo e Carzano.

«Al momento ci sono una sessantina di bambini rimasti esclusi dalle graduatorie ed il tempo di attesa in media è di un anno. Si farà un questionario per capire quanti di questi sono interessati ad andare a Scurelle, abbiamo calcolato un anno per raggiungere la piena occupazione», spiega Ornella Campestrini, presidente della Commissione che si occupa della pianificazione dei servizi per la prima infanzia. E si dovrà stipulare la convenzione fra Comuni e Comunità, in modo da capire quanti aderiscono, dando la possibilità ai rispettivi cittadini di portare i propri figli anche a Scurelle. E Strigno?

«La scelta se partire prima con uno o con l'altro dipendeva dal fatto che Strigno sarebbe stato pronto un po' prima, ma visto che la situazione di Scurelle si è sbloccata, si è deciso di andare avanti con questo», precisa Attilio Iseppi, coordinatore dei sindaci. Una volta "riempiti" i 20 posti a Scurelle, potrà aprire Strigno, con il nido che troverà spazio nei locali al piano terra della biblioteca. Anche qui la gestione sarà in capo alla Comunità.

Altra questione riguarda le strutture che diversi Comuni intendono aprire: uno per 15 bimbi a Telve (il primo bando per la gestione però è andato deserto) e uno per 20 a Roncegno, che si aggiungerebbero a quelli già esistenti a Cinte Tesino, Samone e Ivano Fracena mentre Grigno sta pensando ad un servizio per utenti dai 2 ai 15 anni. Tutti questi sono servizi di conciliazione famiglia-lavoro che, a differenza degli asili nido (dove il Comune partecipa alla retta di ogni bimbo residente), funzionano tramite buoni di servizio (senza esborso di soldi da parte dei Municipi).

«A differenza dei nidi tradizionali, su questi servizi la Comunità non ha competenza. I sindaci hanno chiesto una pianificazione generale, in effetti serve una regia. Va fatta rete, servono entrambe le tipologie di offerta, ma per quanto riguarda la qualità vanno garantiti degli standard di servizio. Vedremo cosa possiamo fare, in accordo con i Comuni», conclude il presidente della Comunità Valsugana e Tesino Sandro Dandrea.

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