I medici: «Mantenete le distanze per non perdere due mesi di sacrifici» 

La sanità nella fase 2. L’appello di Zuccali (Azienda sanitaria): «Ora che riprendono i contatti è fondamentale rispettare le regole» I servizi sanitari si manterranno pronti a un’eventuale ripresa dei contagi, i primi segnali di allarme arriveranno dai medici di base


Andrea Selva


Trento. «cari cittadini rispettate le regole, perché gli sforzi di questi due mesi di isolamento non devono essere vanificati». l’appello arriva dalla dottoressa maria grazia zuccali, del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria, che spiega quali sono i rischi di questo periodo di allentamento: «la ripresa dei contatti può favorire un nuovo aumento dei contagi, per questo è importante mantenere le distanze personali ad almeno un metro, un metro e mezzo». poiché la principale modalità di trasmissione del virus è quella aerea, sarà fondamentale l’uso della mascherina (che infatti è obbligatoria) ma la dottoressa zuccali invita a fare grande attenzione anche alle mani: «dobbiamo continuare a eseguire lavaggi frequenti, fare attenzione a quello che tocchiamo ed evitare successivi contatti con il viso». proprio la trasmissione attraverso le mani è uno degli elementi che hanno frenato (e sarà così anche in futuro) la riapertura dei bar: «la modalità di somministrazione del caffè al banco è particolarmente critica, nella ripresa di queste attività, quando arriverà il momento, andrà privilegiato il servizio all’aperto e al tavolo» spiega zuccali.

Le visite ai congiunti

Chiunque siano i congiunti (questo è un problema di norme) la dottoressa Zuccali ricorda che l’importante in questo caso è l’età: «Attenzione alle visite agli anziani, perché in questa epidemia sono i soggetti più deboli. Ovviamente niente baci e abbracci, anche se in questo momento ce ne sarebbe un grande bisogno. Ci sono due tipi di anziani: quelli impauriti (che mantengono le distanze) e quelli che invece cercano il contatto, in questo caso chi va a visitarli si ricordi anche di tutelarli da contatti pericolosi».

Il ruolo della sanità

L’appello è alla responsabilità: «Chi ha sintomi (o ritiene di averli) contatti subito il medico di base, che in questo periodo ha messo a punto la capacità di individuare le situazioni meritevoli di attenzione. Saranno loro - i medici del territorio - le principali antenne di un’eventuale ripresa dell’epidemia. Guai a chi va al lavoro o anche a un appuntamento per una prestazione sanitaria (magari rinviata da tempo) con sintomi di possibile contagio. Nel frattempo rimarranno i filtri di accesso alle strutture sanitarie, ma anche la capacità dei servizi sanitari di dare una risposta a un’eventuale ripresa dei contagi. E tra gli strumenti per tenere sotto controllo la diffusione del virus ci sono anche i tamponi».













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