I ladri «fortunati» trovano 11.500 euro in una busta

L’uomo si era assentato per due giorni. Al rientro ha trovato la porta forzata Era sparito “solo” il contante. Sul furto alle Fucine indagano di carabinieri



ROVERETO. Due giorni di relax, fuori casa, andati in fumo appena ha appoggiato la mano sulla maniglia della porta di casa. Qualcuno, durante la sua assenza, l’aveva forzata ed era entrato all’interno, portando via l’unica cosa di valore: la busta con il pingue incasso delle consegne settimanali. Nella denuncia ai carabinieri il cittadino di Riva del Garda, rappresentante per una nota ditta di prodotti alimentari della nostra penisola, domiciliato nei condomini Itea, in via Leonardo Da Vinci 17, a Rovereto, racconta di un furto da 11.500 euro in contanti. Dall’appartamento, a quanto pare, non mancherebbe altro. Un furto con scasso sul quale ora i militari della compagnia comando di largo generale Dalla Chiesa stanno cercando riscontri e certezze investigative. L’uomo, infatti, è irreprensibile. Il suo racconto non fa una piega. Ma ora servono riscontri. Al rientro dalla breve vacanza, l’uomo ha fatto l’amara scoperta.

Come ha raccontato ai carabinieri nella sua denuncia, si era assentato dall’abitazione da mercoledì a venerdì sera. L’uomo lavora per una ditta di trasporti che fa consegne per una nota azienda italiana di prodotti alimentari. Il nostro aveva infilato in un cassetto la busta con tutto l’incasso delle numerose consegne. E’ uscito dal suo appartamento in via Leonardo Da Vinci al mattino del mercoledì, chiudendo la porta a chiave e abbassando tutte le tapparelle delle finestre. I vicini di casa del trasportatore dicono di non aver sentito particolari rumori durante il periodo d’assenza, sia di giorno sia di notte. Ma quando l’uomo è rientrato in casa, ha trovato la porta d’ingresso forzata. Quando è entrato in casa, ha capito che i ladri avevano ispezionato tutto l’appartamento. Con metodo. Hanno messo le mani dappertutto, finché hanno rinvenuto la busta con il contante dentro il cassetto di un mobile. A questo punto, l’uomo ha avvisato i carabinieri. Ma ormai c’era ben poco da fare. Chi aveva scelto l’appartamento del rappresentante non aveva lasciato tracce importanti dietro di sè. I carabinieri della scientifica hanno cercato di rilevare eventuali impronte, sia sulla porta d’ingresso dell’appartamento sia sui mobili di casa. Ma non è stato scoperto alcun elemento utile alle indagini.

Anche il “modus operandi” non è in grado di fornire indizi utili per risalire agli autori del furto. La porta è stata forzata con uno strumento da scasso. Forse, gli autori del furto stavano seguendo le mosse del rappresentante da qualche tempo e quando ha deciso di uscire di casa, per la breve vacanza, hanno deciso di alleggerirlo della busta.

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