I «furbetti» dei contributi per l’affitto

C’è chi incassa dalla Comunità ma non paga il canone. D’ora in avanti obbligatorio dimostrare il versamento


di Ettore Zini


GIUDICARIE. C’è una legge (la provinciale n. 15 del 2005) che gli extracomunitari, grazie al passaparola, conoscono a menadito. Però i nostri connazionali – dicono nell’ufficio dell’Edilizia Abitativa della Comunità di Valle di Tione – ne sanno ben poco. Una leggeche dà l’opportunità, a famiglie con condizioni economiche disagiate, di fruire degli interventi provinciali in materia di edilizia abitativa.

Tra questi, anche il pagamento di metà dell’affitto, per canoni non superiori ai 600 euro (un massimo erogabile quindi non superiore ai 300 euro per contratto). Agevolazioni di cui, in Giudicarie nel 2013 usufruiscono 246 famiglie. Con un esborso, da parte dell’ente pubblico, di 432.959 euro, di cui: 306.306 euro per nuclei familiari extracomunitari e 126.653 euro per famiglie di cittadini comunitari. In pratica, a coloro che ne fanno domanda, la Provincia, tramite gli sportelli della Comunità di Valle eroga la metà del canone di affitto mensile pagato ai proprietari. «Quest’anno, per la prima volta, non è stato possibile esaudire tutte le domande. L’incremento delle richieste presentate, superiore di un buon 20%, di quelle dell’anno scorso», conferma il geometra Fabio Rota, responsabile dell’ufficio competente. Per cui è stato necessario istituire una graduatoria con un punteggio per accedere al contributo richiesto. Su 204 domande presentate da soggetti extracomunitari, ne sono state finanziate 168. Mentre, per quanto riguarda le richieste comunitarie (persone con cittadinanza italiana e di paesi della comunità europea, molti rumeni e dei paesi dell’Est) su 96, ne sono state evase 78. Di cui il 30% di cittadinanza non italiana. Tra i requisiti necessari per avere accesso ai benefici della legge - meglio regolamentata dal decreto del presidente della giunta provinciale n. 17-75/leg. del dicembre 2011 – oltre ad avere un reddito che secondo l’indicatore Icef del nucleo familiare non superi il valore di 0,23, è necessario essere residenti in un comune della Provincia da almeno 3 anni. E la domanda per l’ottenimento del contributo deve essere presentata dal 1° luglio al 31 dicembre di ogni anno. Le richieste in aumento, anche di connazionali, che però potrebbero crescere ancora di più se molte persone conoscessero i dettagli che disciplinano le leggi provinciali, hanno obbligato a una selezione delle 300 richieste pervenute, non facendo distinzione tra comunitari ed extracomunitari. «I nostri concittadini – fanno sapere negli uffici – sono poco documentati e informati su questo tipo di agevolazioni, altrimenti, visti i tempi, le richieste potrebbero crescere ulteriormente». Tra i nuovi vincoli, per avere la possibilità di riscuotere il contributo mensile, c’è l’obbligo di presentare agli sportelli degli uffici la ricevuta del pagamento della rata del mese precedente. Molti proprietari degli immobili, pur sapendo che i loro inquilini percepivano il 50% di contributo sulla rata di affitto, non venivano pagati. Dal 2013, con la clausola dell’obbligo di consegnare la quietanza dell’avvenuto pagamento, si è ovviato all’inconveniente che permetteva agli inquilini di essere morosi.













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