trasporti

I due super bus per la neve troppo lunghi per le piste

I mezzi (750 mila euro) con trazione centrale e destinati alla val di Fassa hanno dimensioni incompatibili per le strade di montagna. E viaggiano in fondovalle


di Luca Pianesi


TRENTO. Dovevano essere due “superskibus” con caratteristiche tecniche specifiche per la neve, da utilizzare tra le piste da sci della Val di Fassa. Appena arrivati in Trentino, però, si sono dimostrati troppo grandi per transitare sulle strade che collegano gli impianti e sono finiti a fare servizio nel fondovalle come fossero dei mezzi qualunque. Questa è la storia di due mega autobus, da 18 metri l’uno, comprati la scorsa estate da Trentino trasporti spa in Belgio, dalla ditta Van Hool, per trasportare turisti e visitatori fino agli impianti sciistici. Erano stati acquistati per 734 mila euro con una specifica tecnica che li doveva rendere unici: la trazione invece che essere posteriore, come nei canonici autobus autosnodati, qui doveva essere centrale.

Una caratteristica che li avrebbe dovuti rendere più maneggevoli e stabili in caso di transito su strade ghiacciate o innevate e che era stata posta come requisito essenziale, da Trentino trasporti, per procedere all’acquisto dei nuovi autosnodati. La procedura negoziale (al massimo ribasso), aperta dall’azienda di trasporti della Provincia, infatti, si chiamava, in maniera esplicita, “Fornitura di 2 autobus autosnodati da 18 metri a trazione centrale”. Della serie: “Ci servono due nuovi autosnodati”, “ci servono con la trazione centrale” e, implicitamente, “li dobbiamo comprare dalla Van Hool” visto che la ditta belga è praticamente l’unica azienda in circolazione che produce mezzi con questa caratteristica.

Una specifica tecnica che, oltre a servire a chiudere ogni possibilità ad altre imprese che producono autosnodati di partecipare alla compravendita, sembrerebbe, oggi, assolutamente superflua visto l’uso che Trentino Trasporti sta facendo di questi due mezzi, come denuncia il segretario della Cgil trasporti Stefano Montani: "Nelle intenzioni i due autosnodati avrebbero dovuto coprire il servizio skibus in Val di Fassa. La trazione centrale, infatti, serviva a questo, a rendere la guida più sicura sulla neve. Ma noi sappiamo che questo servizio non è mai stato effettuato perché, date le dimensioni notevoli, questi mezzi non riuscivano a raggiungere gli impianti sciistici. Sono quindi stati impiegati nel fondovalle sia sul finire dello scorso inverno che durante questa stagione estiva con un utilizzo molto ridotto (si parla di meno di 10 mila chilometri in un anno).

Ora – conclude Montani - visto che in Val di Fiemme non potranno essere utilizzati, che a Trento ci sono già 3 autosnodati che faticano ad essere impiegati (anche nelle città questi mezzi circolano a fatica) e che a livello provinciale, nessun distretto ha avanzato la richiesta esplicita di dotarsi di autobus di questo tipo (lo dimostra il fatto che per un anno Trentino trasporti le ha tentate tutte pur di reimpiegarli in Val di Fassa) la considerazione viene spontanea: chi ha autorizzato una simile spesa e chi finirà per utilizzarli? Negli scorsi giorni è emerso il caso degli 8 Scania comprati dall’azienda di trasporti provinciale che non passano sotto il "tombone" dei vigili del fuoco. Sappiamo che anche questi due autosnodati non ci passano. Forse Trentino trasporti prima di comprare i mezzi dovrebbe verificare se servono e se sono funzionali al nostro territorio".













Scuola & Ricerca

In primo piano